#FateleVedere. Selfie per giocare d’anticipo contro il tumore al seno

Elisabetta Gregoraci scelta come testimonial per la 24esima edizione della campagna

Il tumore al seno è sempre più diffuso tra le donne, e a esserne colpite sono sempre più le giovani, ma la prevenzione resta una cenerentola.

Nel nostro Paese il 35% delle donne scopre da sola di avere un nodulo alla mammella e si rivolge autonomamente al proprio medico. La XXIV edizione della campagna “Lilt for Women – Campagna nastro rosa 2016” ha tra i suoi obiettivi proprio quello di intercettare soprattutto le ragazze per spiegare l’importanza della prevenzione come stile di vita.

La testimonal scelta quest’anno è l’attrice e modella Elisabetta Gregoraci.

#FateleVedere per sconfiggere il cancro al seno giocando d’anticipo. È l’hashtag, insieme a #iofaccioprevenzione, scelto dalla Lilt per la 24esima edizione della campagna Nastro Rosa, che durerà per tutto il mese di ottobre e che vede numerosi eventi e appuntamenti dedicati.

Tutti in campo contro il tumore al seno, un nemico che colpisce sempre più duro – sono 50mila le nuove diagnosi stimate nel 2016, contro le 48mila del 2015 – ma che si può battere.

Per tutto il mese di ottobre la Sede Centrale e le Sezioni Provinciali LILT offrono visite senologiche gratuite nei loro ambulatori – sul territorio provinciale varesino è necessario fissare un appuntamento al 3369354656 – organizzano conferenze e dibattiti, distribuiscono materiale informativo e illustrativo e mettono in atto molteplici iniziative, tutte volte a responsabilizzare le donne su questa problematica.

La campagna, scandita da oltre 300 “spazi prevenzione” delle 106 sezioni provinciali Lilt, fornirà informazioni ma non solo: sono previste visite senologiche gratuite e, ove occorra, controlli diagnostici clinico-sperimentali. Parla a ogni donna, giovane e non, che abbia affrontato la patologia tumorale o sia sana, abbiente e non abbiente, di ogni etnia. Sì perchè è bene sapere che il 30% dei tumori al seno viene diagnosticato nelle donne al di sotto dei 50 anni, la fascia di età

esclusa – ricordano gli esperti – dal programma di screening per ora previsto dal Sistema sanitario nazionale e riservato alle sole donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni. Si stima che in Italia nel 2016 saranno oltre 50mila i nuovi casi di cancro alla mammella. Ma non è tutto, perché il divario tra Nord e Sud in tema di prevenzione registra dati importanti. È ancora forte la distanza tra le regioni italiane per l’adesione allo screening, che al Nord arriva all’80% mentre al Sud la percentuale è al di sotto del 40%. L’aumento dell’incidenza del tumore al seno è stata pari a oltre il 15% nell’ultimo quinquennio. Guarire si può, ma per debellare il tumore al seno è necessaria una diagnosi precoce. Pur considerando che «la guaribilità del cancro al seno è sensibilmente salita, attestandosi oggi intorno all’80- 85% dei casi, c’è un 15-20% di pazienti che non riesce a superare la malattia – ha spiegato il presidente nazionale della Lega italiana per la lotta contro i tumori, Francesco Schittulli – una diagnosi precoce di cancro al seno comporterebbe una guaribilità superiore al 95% dei casi».