I ragazzi stanno con il prof “E’ stato solo frainteso”

VARESE Bufera al liceo classico Cairoli dopo che un supplente di religione è stato accusato di esternazioni omofobe e antisemite. Si tratta di un docente giovane, di circa 30 anni, «con le sue idee», nuovo nella scuola e per questo poco conosciuto. Ma che la maggior parte degli studenti difende: «Le sue frasi saranno state fraintese».
Nella giornata di ieri professori e collaboratori scolastici hanno evitato di rilasciare dichiarazioni in merito all’accaduto. Ufficialmente veniva detto che il docente (le cui iniziali sono F.I.)

era assente, ma non si esclude che il professore sia stato impegnato in un lungo colloquio a porte chiuse con la preside, anche lei irreperibile.
All’interno della scuola, dall’8 novembre è in corso una istruttoria: tutte le classi nei giorni scorsi hanno firmato un documento nel quale potevano smentire o confermare le frasi antisemite e omofobe forse proferite dal professore. Tra gli studenti intervistati all’uscita della scuola nessuno ha confermato che le frasi al centro dello scandalo fossero state pronunciate nella propria classe. Alcuni studenti, come ad esempio quelli della 3F, hanno fatto di più: oltre a dichiarare la non colpevolezza del docente, hanno chiesto al preside di non sospendere, né licenziare, il professore perché non se lo merita.
Facebook, il social network a cui anche il supplente di religione sembrerebbe iscritto, è stato utilizzato per difendere il docente: «Il professore in questione è il nostro. Da come lo conosciamo, sembra impossibile. Le sue parole saranno state capite male, come succede anche in classe da noi».
Forse ci troviamo di fronte ad un professore giovane che utilizza la provocazione per suscitare l’attenzione dei suoi studenti. Una volta, per esempio, pare aver detto: «Il sesso fra omosessuali fa schifo» generando un acceso dibattito. In altre occasioni pare aver parlato di esorcismo e di altri argomenti shock. Riguardo alle lezioni del professore, le versioni degli studenti sono discordanti. C’è chi conferma i discorsi omofobi (nessuno, però, quelli antisemiti). E chi, invece, afferma che il professore si è sempre dimostrato aperto verso gli stranieri e le minoranze in genere. «Ha le sue idee e spesso ci litighiamo – dicono i ragazzi – ma sarebbe sbagliato punirlo. Forse le sue parole sono state dette in una classe del ginnasio che non ne ha capito il senso. Adesso deve essere in difficoltà con tutta la scuola contro. Noi vorremmo aiutarlo».
Impossibile rintracciare i genitori dai quali sembra partito l’allarme. La vicepreside Claudia Brochetta, spiega: «Stiamo appurando i fatti accaduti e ad oggi non siamo in grado di pronunciarci. Il rapporto tra educatori e studenti è molto delicato. Non ci sono certezze e, parlando del caso, si rischia di alimentare curiosità e preoccupazione». Il docente, se reputato colpevole, potrebbe essere sospeso. «C’è un’istruttoria in corso, sulla scorta degli esiti vedremo come fare – afferma Claudio Merletti, dirigente dell’ufficio scolastico provinciale – Ci troviamo di fronte a versioni molto diverse tra loro. Il caso è in mano alla dirigente Tam Baj che, da persona equilibrata, sicuramente saprà risolvere la questione». Il servizio per l’insegnamento della religione cattolica della Chiesa di Milano, dopo aver ricevuto da parte del dirigente scolastico la comunicazione dell’avvio del procedimento amministrativo con “contestazione di addebito” a carico del docente, resta in attesa dell’esito dell’indagine.
Adriana Morlacchi

s.bartolini

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