Guida anti truffe immobiliari Il re dell’araldica è varesino

VARESE I Biumi, gli Orrigoni, i Bianchi, i Bizzozero, i Perabò, i Litta, i Recalcati. Queste sono alcune delle famiglie varesine che hanno uno stemma. «Non è mai stato fatto un rigoroso lavoro di censimento delle famiglie stemmate della nostra città – spiega Raffaele Coppola, direttore del Notiziario Araldico, quotidiano online edito dal Centro Studi Araldici di Arcisate che tratta di araldica, genealogia, diritto nobiliare e ordini cavallereschi – Gli stemmi varesini sono molto diversi tra di loro,

ma con un elemento che ricorre: il castello (o la torre)».
«Le spiegazioni sono molteplici; in primo luogo la torre era un simbolo spesso adottato dai feudatari, poi indicava il Seprio e delineava quelle famiglie che custodivano piccole rocche. Come i Bizzozero proprietari del castello e i Bianchi della torre di Velate».
E poi c’è lo stemma della famiglia Castiglioni, con lo sfondo rosso e nel centro un leone che tiene in mano un castello. Che questo possa avere dei legami con il castello di Bizzozero è solo una fantasia, ma sarebbe bello indagare. Il Notiziario Araldico rappresenta un’iniziativa senza precedenti per l’araldica italiana e per le discipline a essa collaterali che spesso a torto sono considerate superate o circoscritte ad un pubblico estremamente limitato nei numeri (come la genealogia, gli ordini cavallereschi, il diritto nobiliare).
«Gli Ordini Cavallereschi in particolare riscuotono molto interesse perché un’onorificenza pubblica consente scatti di carriera soprattutto in ambito militare – continua Coppola – Come succede spesso, l’interesse verso un ambito muove del denaro e porta con sé i truffatori». «Il Notiziario può dunque essere un riferimento per coloro che sono interessati ad avere un’onorificenza cavalleresca – una delle più diffuse è quella di Ordine al merito del lavoro, ndr – e che temono di essere raggirati». Il centro studi araldici organizza il Gran Premio Scudo d’Oro, una manifestazione che figura persino su Wikipedia. Si tratta di un encomio volto a promuovere e incentivare le attività in campo araldico in Italia e che prevede anche un premio di laurea dedicato a Paolo Giovanni Maria Coppola, primogenito di Raffaele Coppola prematuramente scomparso.
«Proprio la notizia dell’assegnazione del riconoscimento ha tenuto a battesimo la nascita formale del quotidiano, e non poteva esserci miglior inizio» conclude Coppola, il cui interesse verso l’Araldica è nato andando a cercare informazione dei suoi antenati, senza fermarsi ai trisnonni come avranno fatto molti di noi.

s.bartolini

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