Aveva aggredito gli agenti di polizia. Tunisino di 27 anni condannato

L’uomo era stato fermato per un controllo. I due poliziotti sono finiti entrambi in ospedale

Botte agli agenti: tunisino di 27 anni condannato a un anno e sei mesi per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. La sentenza pronunciata ieri mattina. Il giovane, che pochi mesi fa aveva già patteggiato una condanna a due anni per reati connessi allo spaccio di droga, era stato arrestato a fine marzo. Gli agenti della polizia di Stato lo avevano notato mentre, insieme a una conoscente (estranea alla vicenda), stava trasportando un televisore all’interno di una palazzina.

Era scattato il controllo e, secondo quanto riportato dagli agenti entrambi finiti in ospedale, l’uomo per garantirsi la fuga aveva aggredito i poliziotti cercando poi di scappare da un balcone. Nell’auto dalla quale il ventisettenne era appena sceso era stato trovato, stando a quello che aveva segnalato direttamente la conoscente, il mozzicone di quello che potrebbe essere stato uno spinello. In aula l’imputato ha dichiarato di essere stato aggredito «da 13 poliziotti» mentre il suo difensore ha chiesto per lui l’assoluzione sostenendo che il ventisettenne aveva reagito per difendersi dall’aggressione subita da parte degli agenti sottintendendo un abuso da parte degli esponenti delle forze di polizia i quali, va ribadito, sono stati entrambi costretti a ricorrere alle cure ospedaliere in seguito alla colluttazione avuta con il tunisino che cercava di fuggire. L’arresto era stato convalidato e ieri è arrivata la sentenza. Il giudice non ha rilevato alcuna prova a sostegno di quanto sostenuto dal ventisettenne in aula. Nessun abuso, nessuna provocazione. Nessuna reazione per difendersi da parte del ventisettenne ma una piena resistenza, con violenza, ai pubblici ufficiali. Che aveva fatto scattare l’arresto. Di conseguenza considerando formata in sede di dibattimento la prova a sostegno dell’accusa (cioè che fu il ventisettenne ad aggredire gli agenti) il giudice ha condannato l’uomo a un anno e sei mesi senza concedere la sospensione della pena. Il tunisino sconterà la condanna agli arresti domiciliari, fatto salvo che un eventuale ricorso in appello non cambi la situazione. Sempre in ambito di controllo del territorio nel weekend di pasquetta i carabinieri della compagnia di Varese hanno invece denunciato per falsità materiale commessa da privato un albanese di 60 anni fermato durante un servizio mirato a garantire sicurezza sulle strade e trovato con una patente falsa in tasca. Un documento del tutto falso che mai avrebbe potuto consentire al sessantenne di guidare un’auto. Sono in corso accertamenti per capire dove l’uomo abbia rimediato il documento e se ve ne siano altri in circolazione magari provenienti dallo stesso “giro”.