Il Paletto ci ha fatto tornare bambini

All'oratorio - Per la maratona dedicata ad Andrea, Luca e Paolo, sfida tra i sei candidati. Vince Galimberti ai rigori

Dodici ore di “paletto” per Andrea, Luca e Paolo. All’oratorio di San Vittore ieri è andato in scena un piccolo capolavoro.
Ragazzi, meno ragazzi, sport, solidarietà, gioco. Partiamo subito dalla fine. Partiamo dai vincitori: per le categoria donne ha trionfato la squadra de Le Papere (e qui ci sentiamo orgogliosi visto che il team annovera la nostra), per la categoria uomini ha vinto il team Trittonici.
Detto questo il “paletto” ha regalato a tutti una giornata di quelle che vivevi da bambino: un campo,

da basket in questo caso, incorniciato dai palazzi. Il cielo alternante: azzurro con nuvole bianche, grigio con pioggia. E queste sono le sole cose che contano. Liberi dagli imbarazzi, gli adulti, convinti di vincere i ragazzi, pronti a divertirsi tutti. Per una buona causa.
Tutti uguali, tutti stanchi, tutti pronti a gridare indicazioni da bordo campo. Tutti. Anche i sei candidati sindaci di Varese, che il giorno prima del D-day, quello della chiamata alle urne che decreterà un vincitore o lancerà una corsa a due, sono scesi in campo così: via i manifesti, via gli slogan. Soltanto gioco. , , , , e hanno lasciato i palchi dei teatri delle piazze per infilarsi scarpette e pantaloncini e iniziare a dare calci al pallone con un solo obbiettivo: colpire il paletto che sorregge il canestro sul campo da basket dove si svolge la partita.
Non vale niente altro: tasse, lavoro, livori, querele. Tutte fuori dal campo. Per una volta.
La finalissima ha visto la squadra di Orrigoni contro quella di Galimberti. Gara combattutissima finita quasi al “ballottaggio”: Galimberti ha vinto ai rigori con gol decisivo di , 6 anni. Con buona pace dei quarantenni che hanno sofferto con uno stoicismo encomiabile. Nel torneo “regolamentare”, quello senza politica in campo, ci siamo voluti essere anche noi de La Provincia di Varese. Giunti orgogliosamente penultimi, contro ogni previsione non abbiamo perso del tutto (va detto che una squadra si è ritirata), ci siamo divertiti e abbiamo avuto il nostro bomber (3 gol) e il nostro eroe del gol della vittoria .
Il torneo “Un gol per Andrea, Luca e Paolo”, in ricordo dei tre ragazzi dell’oratorio travolti e uccisi nel luglio 2009 sulla bretella dell’autostrada alle porte della città.
La Casa di Paolo, nata in memoria di, una delle tre vittime, da quattro anni promuove il benessere di minori e famiglie, con particolare attenzione per situazioni di fragilità. Gestisce un centro diurno pomeridiano che accoglie dalle 14.15 alle 18 bambini/e e ragazzi/e delle elementari e delle medie dal lunedì al venerdì.
Una educatrice qualificata e un team di volontari dalle mille sfumature aiutano i ragazzi nello studio e nei compiti, prima di dedicarsi ad attività ludico-sportive come calcio, basket, laboratori di creatività, cineforum. Da quest’anno il centro è frequentato anche dai ragazzi del “Progetto Iris”, supportato dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto, che accompagna i ragazzi nei primi due anni delle scuole superiori.
Spettacolo nello spettacolo è stato vedere, firma del giornalismo varesino e non solo (è stato per anni caporedattore de Il Corriere della Sera) servire birra alla spina e salamelle con la consueta professionalità.
Il “paletto” tornerà a settembre, per un vero momento di splendore: per un paio di settimane decine di squadre si affronteranno nel torneo che ricorda e che sarà occasione, oltre che di sport, di incontro e fraternizzazione. Esattamente come è accaduto ieri.