Un milione e mezzo di euro per restaurare il Bernascone

Monsignor Panighetti ha presentato i lavori per la sistemazione della torre campanaria

Al via le fasi preliminari dei lavori finalizzate al restauro del campanile del Bernascone, che nel mese di marzo compirà 400 anni.
Monsignor Luigi Panighetti, prevosto di Varese, ieri in conferenza stampa, ha spiegato come la scelta di procedere con il restauro sia stata il frutto di una riflessione ponderata a lungo: «Visti i disagi sociali di questo periodo storico e a cui siamo molto sensibili, ci siamo interrogati sull’opportunità di intraprendere un lavoro di restauro molto oneroso,

dal costo ancora da quantificare, ma che può essere orientativamente stimato intorno a un milione e mezzo di euro». «Dopo una riflessione seria, ci siamo detti che il campanile del Bernascone ha un’importanza per la città che non può essere sottovalutata. Si tratta di un’importanza non solo artistico e architettonica, ma anche spirituale. Inoltre, si tratta di un monumento dal forte valore simbolico, da tramandare alle generazioni del futuro. Tutto ciò giustifica l’intervento».

«La caduta di frammenti nel luglio del 2016 ha richiesto alcune verifiche, dalle quali è emerso che la stabilità del monumento non è assolutamente in discussione – continua Panighetti – Diverso è il discorso legato ai decori e alle parti interne ed esterne del campanile; la caduta dei frammenti è dovuta all’età del monumento, ma anche alle piogge acide».
Dopo i rilievi eseguiti per confermare la stabilità, adesso si tratta di fare indagini più approfondite per e delineare un progetto definitivo di restauro che poi verrà sottoposto al Comune, alla Curia Arcivescovile e la Soprintendenza delle belle arti. Il monitoraggio inizierà entro poche settimane, il restauro complessivo durerà circa due anni e mezzo.

Per quanto riguarda le risorse economiche necessarie, la Parrocchia si attiverà rivolgendosi a banche, fondazioni, enti pubblici e privati, ma anche ai cittadini. «Sono convinto che il poco di tanti fa tanto – afferma Panighetti – Se davvero i cittadini della nostra città sentissero di poter dare anche un piccolo contributo, questo accrescerebbe il senso di condivisione e di comune partecipazione a un’impresa. Tra l’altro, le antiche costruzioni del passato, nacquero proprio dai mecenati e da chi le ritenne importanti».
Il restauro del campanile – nella volontà della Curia – vuole essere un momento di aggregazione, durante il quale la città vi troverà la sua appartenenza e riconoscerà le sue comune radici. Il procedere dell’intervento di restauro verrà comunicato in itinere, con mostre fotografiche.
«Già nel 1976 l’amministrazione aveva intrapreso un lavoro di questo tipo – spiega l’architetto Giorgio Vassalli, che fa parte del comitato tecnico – scientifico insieme a Giovanni Meschini e Riccardo Aceti – All’epoca erano state fatte alcune operazioni di pura manutenzione. Negli anni, però, il processo di inquinamento atmosferico ha subito un’accelerazione, cosa che rende necessario un vero e proprio intervento di restauro. Una delle difficoltà è l’assenza di disegni e di materiale tecnico. Nell’archivio parrocchiale vi è depositato solo un disegno del Bernascone che riproduce una sezione del campanile».
Per fornire una linea di orientamento e di sostegno alle scelte che verranno fatte, è stato istituito un Comitato d’Onore, formato dal Franco Agnesi, Luigi Panighetti, Gilberto Donnini, Mauro Barlassina, Giorgio Zanzi, Attilio Ingrassia, Davide Galimberti, Roberto Cecchi, Giuseppe Zamberletti, Luca Rinaldi, Alberto Coen Porisini, Michele Graglia, Federico Visconti, Luigi Jemoli, Angelo Monti, Aldo Ossola.