«Varese ha bisogno di fatti, non promesse. Noi stiamo lavorando per tornare al governo»

Il coordinatore di Forza Italia Roberto Leonardi: «I cittadini sono già stanchi di Galimberti»

Forza Italia rappresenta ancora l’anima del centrodestra. Soprattutto in una città come Varese, storicamente culla dei moderati. E il coordinatore cittadino Roberto Leonardi sta lavorando per il rilancio del partito, con risultati positivi.


Io credo che il centrodestra sia stato sconfitto innanzitutto perché i cittadini, dopo 23 anni di continuità, sentivano l’esigenza di un cambiamento. Credo che l’allora candidato sindaco di centrosinistra Galimberti abbia lavorato bene sul territorio, promettendo nei due anni precedenti alle elezioni  “l’isola che non c’è”. Ed ora che i cittadini hanno scoperto che si trattava solo di promesse da campagna elettorale iniziano a storcere il naso. Il nostro candidato sindaco Paolo Orrigoni è arrivato troppo tardi, quando Galimberti era molto conosciuto anche per le primarie del Pd del 13 dicembre. Se Paolo fosse arrivato un anno prima delle elezioni avremmo vinto. 


La città si riconquista con un lavoro quotidiano sul territorio, con i gazebo, con seminari e convegni d’approfondimento, con l’ascolto di chi si aspetta risposte da un’amministrazione. In sintesi si riconquista se i partiti, perché la politica deve essere fatta dai partiti, faranno durare la campagna elettorale 5 anni e non 5 mesi. Noi di Forza Italia siamo in campagna elettorale da lunedì 20 giugno 2016 e non ci fermeremo mai.


Contestiamo il Piano della Sosta perché in realtà non c’è un piano, ma solo un aumento delle tariffe che ucciderà il centro della città. Per me non ci saranno altri step e i parcheggi di interscambio per fare un esempio sono solo ridicoli. Io non avrei aumentato le tariffe e innanzi tutto avrei puntato sulla costruzione immediata di due parcheggi, quelli di via Sempione e di piazzale Kennedy, immaginando il mercato in piazza della Repubblica, e la sistemazione di quelli esistenti, studiando una convenzione con Le Corti.

Il problema sicurezza di certo non nasce con la giunta Galimberti, ma quest’ultima aveva promesso di risolverlo. Innanzi tutto Varese è buia e questa giunta in un anno non è riuscita ad illuminarla. In secondo luogo avrebbe potuto rinunciare al bando per il rilancio del brand Varese da 40.000 e assumere altri agenti della polizia locale. Inoltre la giunta non ha mai proposto di fare presidi fissi delle forze dell’ordine, a mio avviso oggi inevitabili, ad esempio piazza Repubblica e giardini e infine non ha mai pensato al “modello Novara”, ossia dare in appalto ad un istituto di vigilanza privata il monitoraggio del territorio. Sarebbe un ottimo deterrente. Invece questa giunta non si sta muovendo adeguatamente, i questuanti sono aumentati e i bivacchi non sono più gestibili e si ostina ad adottare ordinanze antibivacco precedente di qualunque efficacia ed effettività.

Il tema dell’unificazione delle stazioni è di certo datato, ma personalmente non mi pare una priorità per la nostra città, in presenza di tante altre problematiche su cui investire risorse economiche e poi mi pare ancor più priva di senso in assenza di un adeguato collegamento tra Varese e Malpensa. Mi chiedo quale sia il beneficio di tale operazione e poi mi chiedo ancora dove siano i 18 milioni di euro il cui arrivo è stato annunciato già il 6 gennaio di quest’anno mentre la gazzetta ufficiale del 5 gennaio diceva tutt’altra cosa.


Una prima operazione antidegrado per me è far sentire la presenza delle istituzioni in tutti i quartieri della città. Io, finita la campagna elettorale, non ho più visto il sindaco passeggiare in viale Belforte o alle Bustecche. La giunta dovrebbe riunirsi periodicamente in tutti i quartieri della città. Poi dovrebbe illuminarla tutta, senza distinzione tra centro e periferia, dovrebbe proporre un piano ambientale per la realizzazione di nuove aree verdi, dovrebbe curare di più la pulizia e la manutenzione e poi dovrebbe garantire un monitoraggio capillare delle forze dell’ordine con presidi fissi strategici come fa ad esempio Brescia da tanti anni. Inoltre dovrebbe collocare strategicamente in tutti i quartieri di Varese le sedi di associazioni di volontariato in grado di sviluppare progetti nell’ambito del quartiere dove ha la sede. 

L’assessore Longhini di Forza Italia, come del resto l’assessore al Bilancio Montalbetti sempre del nostro partito, ha portato avanti progetti culturali importanti per il nostro territorio, mentre non vedo da parte dell’attuale Giunta nessun progetto e Piano adeguato al curriculum dell’attuale assessore. Da una giunta di centrosinistra ci si aspettava molto di più. Oppure delle due una: o la cultura non è più prerogativa della sinistra, e quindi sfatiamo questo mito, oppure questa giunta non è realmente di centrosinistra. Poi credo che sia un solenne boomerang per la giunta la notizia di questi giorni del rinvio del Festival dei parchi perché non è arrivato un contributo atteso.

La minoranza come la maggioranza è fatta di partiti, liste civiche, uomini e donne. Che in alcuni momenti ci siano sensibilità diverse credo che sia naturale. Anche Mauro Gregori, per fare un solo esempio, è stato molto duro con il suo sindaco e la sua maggioranza. Dal canto nostro, Lega e Forza Italia sono in sintonia su tutto, ho iniziato un dialogo con il collega Piatti che di certo nel tempo darà i suoi frutti e allo stesso tempo ho grande stima per Paolo Orrigoni che anche dopo la sconfitta non ha abbandonato il campo ma dà il suo contributo alla costruzione dell’opposizione in consiglio comunale.

In giunta gli unici promossi sono il sindaco, quantomeno per lo sforzo nel contenere una maggioranza frammentata e in ebollizione e per l’impegno, e aggiungo l’assessore Civati, che a gran fatica sta cercando di portare a casa qualche minimo risultato. Gli altri non sono nemmeno classificabili.


Tra i consiglieri di maggioranza ci sono diversi amici che stimo, ma dovendone scegliere uno dico Giampiero Infortuna, giovane, competente e libero. Tra i consiglieri di minoranza nutro stima per tutti, ma tra questi credo che Carlotta Calemme e Luca Boldetti siano il futuro della nostra città.


Dopo un anno di giunta Galimberti non credo che molto sia cambiato e questo lo dicono ormai anche molti cittadini. La giunta lavora molto sulla comunicazione, sui social, fa grandi proclami e spot da cui traspare un certo entusiasmo da parte di chi dopo 23 ha conquistato il potere, ma a mio avviso l’entusiasmo non basta, i cittadini vogliono risposte concrete, vogliono progetti, i giovani vogliono il lavoro, i commerciati e le imprese non vogliono chiudere, chi esce da casa vuole essere sicuro, i turisti vogliono trovare una città bella, pulita e con eventi culturali. Dopo un anno nulla è cambiato e chi non riesce a realizzare quello che con tanta enfasi ha promesso in campagna elettorale non può e non deve finire il mandato alla sua scadenza naturale.