Biffi compie vent’anni e festeggia con tutta la città. Il bar di piazza Podestà ha fatto la storia della movida varesina e tra un aneddoto e l’altro ha brindato ieri con i clienti più affezionati.
C’era una volta un corso Matteotti fatto di botteghe, boutique e cafè pasticcerie. Un ambiente formale per le sciure in pelliccia. Poi sono arrivati Fulvio Canevari e Paolo Cuzzi e tutto è cambiato. «Avevamo trent’anni e tanta voglia di avere un luogo di ritrovo per la nostra generazione – raccontano – Erano la fine degli anni della Milano da bere e abbiamo deciso di lanciarci in una nuova attività. Abbiamo rilevato la pasticceria Rachelli per trasformarla in un bar, luogo di ritrovo per giovani».
Biffi è stato il primo bar in centro città capace di radunare i ragazzi di Varese per «passare le giornate insieme e avere un punto di riferimento, perché per la sera c’erano già la Caffeteria e il Barkley».
Allora non c’era Facebook e l’unico modo per trovare gli amici e fare quattro chiacchiere insieme era uscire di casa. « Era una novità e abbiamo avuto subito successo ma con gli anni ci siamo innovati». E quindi Biffi ha introdotto l’usanza dell’aperitivo. «Non quello tradizionale, a base di Pinot dell’Oltre po, ma l’aperitivo con il Prosecco che piace anche alle ragazze».
Biffi ha fatto la storia della movida varesina, ha dettato mode e tendenze. Per questo i titolari hanno un osservatorio privilegiato per descrivere come è cambiata Varese e i suoi ragazzi negli ultimi vent’anni.
«È cambiato tutto, non sappiamo se in meglio in peggio, però l’idea è che tutto sia più triste adesso. Una volta il sabato pomeriggio in corso si vedeva una fiumana di gente. Si usava fare le vasche avanti e indietro mentre adesso c’è solo una gran desolazione. I ragazzi stanno di più in piazza Monte Grappa, perché da quando è pedonale è anche più vivibile. Comunque li vedi sempre attaccati al telefonino. Anche noi abbiamo messo la connessione nel locale e ci ringraziano, così possono far sapere a tutti dove sono e cosa stanno facendo, ma a distanza. Non si ritrovano più in compagnia, gli amici e le conversazioni sono virtuali». Come biasimarli.
Biffi a parte, il centro città si sta progressivamente svuotando per far spazio ad attività «tutte uguali e monotone, mentre i negozi storici chiudono bottega».
Anche cercare di organizzare qualcosa di attrattivo e divertente non è più possibile. «Troppa burocrazia che ci ha fatto scappare la voglia».
L’evento di ieri in compenso è riuscito benissimo. Molti i varesini che hanno partecipato alla festa, dai più giovani alla movida attempatata.
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