Una telecamera in basilica Perché i ladri fanno male

È una delle ipotesi al vaglio dopo il colpo e il furto delle offerte. Fedeli sotto choc e molto preoccupati. Il blitz tra le 12 e le 14.30

– Non si vorrebbe arrivare a tanto, ma a mali estremi i rimedi potrebbero essere dello stesso tipo. La possibilità di installare delle telecamere all’interno della basilica di San Vittore entra nel novero delle soluzioni tese ad evitare che si ripetano episodi come quelli di lunedì.
Nessuno lo ha ancora dichiarato ufficialmente: dopo il furto della cassetta delle offerte, avvenuto in pieno giorno e nella chiesa più importante e centrale della città di Varese, qualcosa però andrà fatto.
La videosorveglianza sarebbe un deterrente molto potente nei confronti dei malintenzionati che, al giorno d’oggi, mirano anche ai luoghi sacri, ma costituirebbe anche una novità assoluta da far digerire ai fedeli.

La notizia della sottrazione sacrilega, intanto, ha turbato molto le persone che abitualmente frequentano la chiesa: ieri, proprio sotto l’altare dell’Addolorata dove era posto originariamente il contenitore rubato, ancora si discuteva di come fosse possibile trascinare fuori dall’edificio, senza essere visti, un oggetto alto 90 centimetri, largo 80 e decisamente pesante. , donna che normalmente si occupa delle funzioni di sacrestia ed è addetta a chiudere i portoni durante l’orario di chiusura tra mattina e pomeriggio, non se lo spiega: «Anche ieri, erano da poco passate le 12, ho aspettato che il prete finisse di confessare, ho controllato che non ci fosse più nessuno all’interno e poi ho chiuso – racconta – Quando ho riaperto alle 14.30 la cassetta non c’era già più: mi chiedo come abbia fatto un uomo, o anche più uomini insieme, a non essere notato con in mano un cosa così voluminosa».

Sembra quindi restringersi sempre di più il frangente nel quale è ipotizzabile che il fatto sia avvenuto: non alle 10, durante la celebrazione della messa, e probabilmente neppure tra le 12 e le 14.30, sempre che qualcuno non si sia nascosto durante l’orario di chiusura.
Quel che è certo è che il responsabile non sapeva di venir in possesso di un magro bottino: la cassetta rubata – disposta vicino al portacandele utilizzato dai fedeli per voti e preghiere –

non conteneva che pochi euro, in quanto era stata svuotata la mattina stessa di lunedì.
Ciò non attenua la gravita dell’episodio, ricordato anche durante le funzioni mattutine della giornata di ieri: i parrocchiani si sono detti dispiaciuti.
Tra questi , intervistato proprio all’uscita della basilica: «Vengo qui a pregare quasi ogni giorno, visto che ho quattro figli ed addirittura quattordici nipoti – afferma – Purtroppo questa notizia non mi sorprende: rientra nella deriva che sta interessando l’intera città di Varese».
«Le vetrine spaccate in centro, le risse in piazza della Repubblica: ora i problemi sono arrivati anche nel luogo meno protetto in assoluto. E’ una cosa davvero triste». L’uomo invita anche a non arrivare a facili conclusioni: «Può essere stato chiunque, la criminalità non ha nessuna nazionalità al giorno d’oggi».
Nel frattempo le indagini stanno continuando: il furto è stato immediatamente denunciato alle forze di polizia.
Ed in attesa di capire se le telecamere possano essere un mezzo per un futuro più sicuro, altre simili – pubbliche e private installate nei dintorni – si spera possano aver catturato l’immagine giusta per identificare il colpevole o i colpevoli.
È possibile che chi ha commesso il fatto sia uscito dalla bussola vicina al Cristo Morto che dà su piazza San Vittore.