Un bimbo su dieci non paga Mense in profondo rosso

VARESE Una famiglia su dieci non paga i servizi parascolastici causando una perdita di oltre 200 mila euro all’anno al Comune. Stiamo parlando dei servizi che l’ente pubblico garantisce a livello scolastico, ovvero il pre e doposcuola, il servizio mensa e gli asili nido. Per un totale di circa tremila bambini, di cui 2.500 circa che usufruiscono delle mense e di 500 per gli asili nido. Questi i dati che l’assessore alla Famiglia Enrico Angelini (Pdl) ha portato ieri sera in commissione. Nell’anno scolastico 2010/2011 la percentuale di insoluti, che non pagano servizi che comunque vnegono erogati, corrispondevano all’8,23%. Meno morosi per gli asili nido, dove a non pagare erano il 5,55% delle famiglie totali, mentre picco alle mense, soprattutto delle scuole medie, con percentuali al 18,95%. Nell’anno scolastico successivo il trend è stato in crescita: si è arrivati al 10,74%«Un problema che non colpisce solo il Comune – dice Angelini – Purtroppo, però, le famiglie che pagano regolarmente, qualora non riuscissimo a recuperare i soldi non pagati, potrebbero rischiare

di vedersi aumentare le tariffe e le rette per compensare i mancati introiti». E quindi l’amministrazione corre ai ripari. Elaborando un nuovo regolamento per il recupero dei crediti nei confronti dei cittadini morosi. Non ci sarà uno stop immediato dei servizi rivolti al bambino, «che non ne deve fare le spese», ma prima dell’avvio dei servizi, ad inizio anno scolastico, il Comune non inserirà nella graduatoria chi è moroso da tempo e non intende rientrare. «Finora ci siamo affidati ad Equitalia per la riscossione coatta delle tariffe non pagate – continua Angelini – tuttavia anche in questo caso siamo riusciti a recuperare solo il 2%». Un quinto dei soldi non versati per i servizi. All’anno, il Comune ricava circa due milioni e 213 mila euro mettendo insieme mense, pre e doposcuola e le rette degli asili nido. L’insoluto da oltre 180 mila euro è passato a 250 mila euro. «Il primo appello che lancio alle famiglie è quello di rivolgersi al Comune qualora abbiano effettivi problemi economici» dichiara l’assessore. 

s.bartolini

© riproduzione riservata