Rischio ebola, l’Avis ferma i prelievi «Stop a chi ha fatto viaggi in Africa»

Avis dice stop alle donazioni da parte di chi ha viaggiato in Africa occidentale. E gli infermieri sono preoccupati: «Siamo ancora impreparati in caso di emergenza»

Mentre l’assessore regionale alla Saluterassicura e ricorda che «sono in corso simulazioni nelle strutture sanitarie» per fronteggiare eventuali episodi di soggetti infettati dal virus ebola, con l’ospedale “Sacco” di Milano come centro di riferimento per la Lombardia, cominciano ad arrivare le prime ripercussioni.
Sulle donazioni di sangue, ad esempio. Il Centro Nazionale del Sangue del ministero della Salute è intervenuto nei giorni scorsi con una circolare che impone uno “stop” ai donatori che abbiano viaggiato nei Paesi interessati dall’epidemia o che siano entrati in contatto con soggetti potenzialmente affetti dal virus.
«La possibile estensione anche in Europa e in Italia del virus Ebola (Evd) è seguita con costante attenzione dal Centro e dalle istituzioni sanitarie» si legge nella nota diffusa dall’Avis nazionale che ha rilanciato la circolare del Cns.

«Pur in considerazione del fatto che i Paesi attualmente interessati dall’epidemia (Guinea, Liberia, Sierra Leone e alcune aree della Nigeria) siano già oggetto di sospensione per i donatori che vi hanno soggiornato relativamente alla malaria, il Centro Nazionale del Sangue ha ribadito nella circolare la sospensione per 60 giorni per chi proviene da quelle aree e per chi è entrato in contatto con soggetti potenzialmente affetti dal virus».
Anche se in questo periodo incute più timore per le donazioni il West Nile Virus, trasmesso dalle zanzare, che ha fermato per un mese i donatori della provincia di Varese. Così il presidente provinciale dell’Avis sottolinea che «sul tema del virus Ebola e sulle possibilità di trasmissione va fatta chiarezza, perché più se ne sente parlare e meno se ne capisce».

Un’occasione sarà a Borsano, quartiere di Busto Arsizio, venerdì sera quando si terrà un’assemblea pubblica (sarà presente anche il presidente nazionale di Avis Vincenzo Saturni) sul tema delle vaccinazioni e della sospensione delle donazioni: il tema del virus Ebola è atteso tra gli argomenti più sentiti.
«Ci aspettiamo sicuramente domande dal pubblico su Ebola – ammette Luigi Pinciroli – anche se il tema del convegno era stato definito dai dirigenti di Borsano all’inizio di quest’anno,

il problema della malattie tropicali è diventato, purtroppo, di grande attualità a causa dell’epidemia di Ebola scoppiata nell’Africa equatoriale».
Intanto cresce la preoccupazione anche tra gli operatori sanitari, «per l’incertezza che pervade questo argomento»., segretario provinciale del sindacato degli infermieri NurSind, rilancia l’appello nazionale sul rischio Ebola per la categoria: «L’impressione è che siamo ancora impreparati per affrontare un’eventuale emergenza, nel caso in cui dovesse verificarsi – ammette Ferro – le strutture sanitarie e ospedaliere si stanno attrezzando, anche sul nostro territorio, ma servirebbero più corsi di formazione e adeguate dotazioni a livello di dispositivi di protezione individuale del personale».
«Ci auguriamo che non si verifichino casi sul nostro territorio, ma se dovesse accadere qualsiasi struttura deve essere pronta per reagire senza che si metta a rischio la salute di chi lavora ed è in prima linea rispetto all’emergenza». NurSind sta raccogliendo segnalazioni di eventuali inefficenze strutturali negli ospedali.