Via Piave non piace più ai varesini

Riqualificazione - Vicino alla stazione, una zona strategica e di passaggio che dovrà diventare sempre più importante nel futuro

– «Quello di via Piave è un problema reale, la situazione va migliorata». A pensarla così sono molti professionisti e negozianti che vivono tutti i giorni le difficoltà del comparto. Via Piave, infatti, è una delle strade di Varese dove si sono concentrati più negozi stranieri. Macellerie islamiche, parrucchieri etnici, oggettistica e alimentari del mondo, call center. Attività che, giorno dopo giorno, hanno cambiato frequentazioni, abitudini e orari, e anche fatto scappare gli italiani. Non stiamo parlando di pericoli e crimini, ma di una percezione di sicurezza che è venuta a mancare. Gli stranieri si riuniscono in capannelli, sostano per ore sul marciapiede, bighellonano in zona bevendo alcolici. La maggior parte delle persone sono pacifiche, ma qualcuno fa il prepotente e può esserci qualche litigio. Gli italiani stanno alla larga. «Siamo qui dal 1969 e ogni anno è sempre peggio – afferma Pietro Belotti, titolare del ferramenta di via Piave – La via è stata troppo ghettizzata. Di italiani siamo rimasti in pochi. Se resisto è perché a Varese si sa che la ferramenta è in via Piave. Ma avere a che fare con certi personaggi non è semplice. Alcuni clienti, quando è buio, hanno paura a venire qui. Abbiamo lottato per avere i

posti auto e per il carico-scarico, ma sono diventati “proprietà” loro». «E pensare che via Piave era una via d’élite – afferma , commercialista di via Piave – La scorsa legislatura del comune di Varese aveva pensato di apportare alcune migliorie, come l’allargamento del marciapiede e il potenziamento dell’illuminazione. Interventi a cui purtroppo non è stato dato seguito. Spero che a questa giunta venga qualche buona idea». Secondo Mariani sarebbe opportuno installare le telecamere di videosorveglianza: «dispositivi necessari in tutte le zone che non vengono percepite come sicure». Ma il commercialista ritiene che si debba agire anche sul versante della riqualificazione: «ricordo che una volta anche via Albuzzi, via Carducci e via San Martino erano considerate pericolose. Adesso sono vie “bijoux”. La riqualificazione migliora l’ambiente e porta a prevenire atti illeciti. In via Piave bisognerebbe fare la stessa cosa, tanto più che la zona è sempre più abitata da anziani». «Io non ho intenzione di mollare, perché se tutti andassero via sarebbe un disastro. E poi perché sono convinto che il futuro sarà roseo – conclude Mariani – Questa è una zona strategica, vicina alla stazione, che diventerà sempre più importante nel prossimo futuro. Una di quelle zone dove investire è certamente un’opportunità».