VARESE Andare in vacanza sulle tracce di ET? Oggi si può con la guida «galattica» per appassionati scritta dal giornalista varesino Flavio Vanetti con Sara Caffulli e Ottavio Daviddi. Presentato qualche giorno fa al caffè Zamberletti «Turisti per ufo. I 51 luoghi alieni», è opera della firma varesina della redazione sportiva al Corriere della Sera, classe 1959, che segue Formula 1, basket, sci alpino, scherma e volley.«Il volume è una sorta di Lonely Planet del mistero, che riconduce a luoghi d’apparizioni significative, con tanto di spiegazioni su come arrivarci, dove soggiornare e cosa vedere», racconta Vanetti che è passato prima alla Gazzetta dello Sport, dal 1982 al 1989, e poi al Corriere per il cui sito internet cura il blog Mistero bUfo dall’ottobre 2008.«Tra gli altri sono imperdibili posti come Ulururu o la più vicina in Val Camonica, dove le pitture rupestri che raccontano di presenze aliene vecchie di secoli. E poi il luogo alieno classico è Roswell, dove gli americani sono riusciti a fare un museo “non urlato” che racconta con documenti e scartoffie di quei giorni, quanto detto e ritrattato dai militari».Riferimento numerologico è appunto a quella famosa Area 51, dove sarebbero stati portati il disco volante precipitato a
Roswell e i corpi degli alieni che l’occupavano.Non si considera esperto di ufologia, ma appassionato della materia dagli anni 70, ai tempi delle prime serie tv del mistero, e riscoperta per caso nel 2007: «Facevo zapping ho intercettato puntata di Mistero condotta da Ruggeri che raccontava la storia di Zanfretta, il metronotte genovese rapito 12 volte dagli alieni. Una delle vicende più credibili e mai confutata».Vanetti è un vero “fedele”, che crede senza aver mai assistito a manifestazioni.«Non ho mai visto nulla e per questo sono vittima di corbellature, persino con nomignoli come «Uflavio o Vanalien». Però ho sognato anni fa di venire prelevato da ufo mentre guidavo l’auto in una strada parallela aeroporto di Venegono».Interrogarsi sull’esistenza degli extraterrestri per il giornalista «è un esercizio cultural-intellettuale utile, che rende aperti al ragionamento. Un modo per domandarsi chi siamo, dove andiamo e se siamo gli unici abitanti del cosmo, cosa difficile nel campo delle probabilità e di certo uno spreco di spazio».E in caso di un incontro ravvicinato: «Sarei entusiasta per la possibilità di interagire con un’altra civiltà. Con deformazione giornalistica credo che farei infinite domande, ma l’atteggiamento sarebbe privo di paura, positivo e contento di poter dialogare». L. Bot.
s.bartolini
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