«Difendiamo il Del Ponte». Oltre ventimila firme raccolte

Ospedale del bambino: «Sì allo sviluppo del polo materno infantile»

Sono oltre 23mila i cittadini che hanno sottoscritto la petizione del Ponte del sorriso e dell’associazione Aguav a sostegno del nuovo Polo materno infantile di Varese. Le firme sono state raccolte in meno di un mese: oltre 22mila cartacee e 1270 online. «Un esercito di sostenitori che non vogliono fare alcuna guerra ma solo difendere il polo materno infantile e chiederne lo sviluppo», spiegano con orgoglio i portavoce delle associazioni. L’idea del nuovo polo materno infantile di Varese risale ad oltre 30 anni fa. Il progetto vero e proprio è poi partito negli anni 2000 per poi concretizzarsi nel 2007, quando la Regione ha deciso di investire sul Del Ponte per trasformarlo in un polo di riferimento regionale per la cura delle mamme e dei bambini.

Un obiettivo su cui sono stati stanziati 40milioni di euro. «Sul suo futuro non vi è chiarezza e forti segnali fanno temere che il progetto venga ridimensionato da polo materno infantile a semplice padiglione dell’ospedale di Circolo, con pesanti conseguenze in merito all’assistenza sanitaria pediatrica visto che gli ospedali pediatrici in Italia sono pochissimi», spiega Emanuela Crivellaro del Ponte del Sorriso.

Per i promotori dell’iniziativa tra i segnali meno rassicuranti c’è il nuovo Poas (Piano organizzativo aziendale strategico), in cui «non emerge alcun reale piano di sviluppo effettivo – si legge in una nota diffusa ieri – Al contrario il Poas prevede una commistione tra attività pediatriche e per adulti. «Un principio contrario al Piano Sanitario Nazionale, al patto con le Regioni in tema di sanità e alle carte internazionali sui diritti dei bambini, sottoscritte dall’Italia – incalza la Crivellaro – Tutte normative che sottolineano l’importanza di valorizzare gli ospedali pediatrici».

«Il Poas demansiona l’urologia pediatrica, la superspecialità guidata dalla dottoressa Lilia Reali», si legge nella nota. Altro tasto caldo è poi quello della Cardiologia pediatrica, che non farebbe più capo al dipartimento materno infantile per essere inserita nel dipartimento cardiovascolare adulti.

«In più il reparto continua ad essere ad alto rischio di paralisi, a causa di una superficiale gestione del pensionamento di due medici su tre – ricordano le associazioni – tanto che la primaria Alessandra Stifani è rimasta la sola ufficialmente assegnata al reparto».

«La nuova struttura è ormai pronta, all’avanguardia e a misura di bambino, entusiasmante – scrivono le associazioni – Ma non vi alcuna notizia dalla Regione sullo stanziamento di fondi per il personale, né il finanziamento della terza fase rendere davvero autonomo il Del Ponte, evitando la spola dei bambini avanti e indietro dal Circolo».