VARESE – Un coltivatore diretto decisamente preparato. Aveva circa 400 piante di canapa indiana nella sua attrezzatissima serra domestica a Carnago e produceva un gran quantitativo di sostanza stupefacente. Almeno fino a quando, a inizio del 2022, è stato scoperto dai carabinieri, insospettiti dal tipico odore che emana la marijuana.
Sono cominciati lì i guai di un 36enne padre di famiglia, apparentemente al di sopra di ogni sospetto, finito a processo al Tribunale di Varese, scegliendo il rito abbreviato. Ieri il Gup Niccolò Bernardi lo ha condannato a due anni e otto mesi di carcere più un ammenda di 8mila euro.
Un duro colpo per il “coltivatore” carnaghese che subirà anche un “lucro cessante” piuttosto serio, dato che i periti hanno accertato che quelle 388 piante di cannabis avrebbero fornito ben 34.909 dosi da smerciare. Un business andato in fumo.