Buongiorno Direttore,
a distanza di un anno, poiché nulla è cambiato, se non in peggio, ripropongono la questione dell’incrocio Gasparotto/Borri.
Laddove una volta c’erano dei ruderi (fortunatamente abbattuti) ora ci sono dei parcheggi privati ricavati (non si sa come) a raso della strada, o per meglio dire, a strapiombo sulla sottostante ferrovia, senza protezione alcuna.
Comprendo che le proprietà siano private ma quando c’è un problema di degrado e di sicurezza pubblica le autorità pubbliche devono intervenire, senza indugio alcuno.

Al degrado ed all’incuria dei privati si aggiunge (quasi a fare concorrenza) il degrado pubblico, lo spartitraffico tra le due corsie presenta un basamento in cemento completamente ammalorato, una porzione del basamento è sbriciolato (a seguito di un incidente di qualche anno fa), le protezioni in ferro sono arrugginite ed, in alcuni tratti, sono divelte.
Quello che dovrebbe essere uno degli ingressi della città di Varese è un misto di degrado pubblico e privato.
Una domanda sorge spontanea: premesso che il pubblico dovrebbe controllare il privato, chi controlla il pubblico?
Poiché l’incuria alimenta il degrado, il degrado si sta propagando a macchia di leopardo in Viale Borri, i vicini marciapiedi di Viale Borri (zona Ospedale) sono completamente dissestati, malamente rattoppati, in pratica sono impraticabili, oltre che inguardabili.
Poiché nulla cambierà, se non in peggio, tornerò a scrivervi tra un anno.
Cordiali saluti.
Vittorio Macchi