Il previsto blocco alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5 a partire dal 1° ottobre riaccende le tensioni tra Regione Lombardia e le istituzioni europee. A guidare la richiesta di una proroga è Giorgio Maione, assessore regionale all’Ambiente, che definisce la misura “economicamente e socialmente insostenibile” senza un piano di accompagnamento più flessibile.
Nel mirino della protesta ci sono circa 600.000 veicoli privati in Lombardia destinati a fermarsi con l’introduzione del nuovo provvedimento anti-smog, pensato per adeguarsi agli obblighi europei in tema di qualità dell’aria nel bacino padano. Maione porterà l’istanza al Ministero, sottolineando come servano deroghe e fondi per il rinnovo del parco auto, altrimenti il rischio è una paralisi economica per le famiglie e le imprese.
Nel frattempo, la Regione ha raccolto poco meno di 7 milioni di euro in richieste per nuovi incentivi al rinnovo dei mezzi, ma resta il nodo dei tempi e delle modalità di attuazione. L’ipotesi allo studio sarebbe di inserire una deroga nel decreto infrastrutture, in attesa di un’intesa più ampia con Bruxelles.
Il confronto politico è in pieno svolgimento e coinvolge anche i comuni classificati in “fascia 1”, tra cui numerosi centri del Varesotto che rischiano di rimanere senza alternative se il blocco entrerà in vigore senza correttivi.