Dopo i drammi di Brescia e Lucchese, la rinuncia della Spal. Caos Serie C: ci saranno Pro Patria e Inter Under 23, speranze per il Milan retrocesso

La proprietà della gloriosa squadra di Ferrara "con grande rammarico" comunica "ufficialmente che il club non disputerà il prossimo campionato 2025-2026". Crisi senza fine del calcio italiano. Ecco gli scenari tra speranze e amare consolazioni per il nostro territorio

FERRARA – La Spal getta la spugna. La proprietà della gloriosa squadra di Ferrara “con grande rammarico” comunica “ufficialmente che il club non disputerà il prossimo campionato di Serie C 2025-2026”. Dopo il dramma del Brescia, dunque, un’altra società storica lascia il calcio professionistico, un ulteriore momento di tristezza per il calcio italiano sempre più in crisi. Un caso che si aggiunge al fallimento della Lucchese, altra piazza di rilievo con un tifo caldo e un seguito appassionato. Di tale situazione beneficerà la Pro Patria, che non può sorridere delle disgrazie altrui ma alla fine tira un sospiro di sollievo e si prepara

a un altro campionato di C con la volontà di riscattare i suoi insuccessi sportivi. Ad entrare sarà anche l’Inter Under 23, appena costituitasi e  prima avente diritto in base ai criteri stabiliti dal Consiglio Federale, che punta a seguire – ci si augura con maggiore fortuna – l’avventura del Milan Futuro. I rossoneri sono tristemente retrocessi sul campo, ma anche loro possono sperare di essere ripescati a causa della moria di squadre delle ultime settimane. Per il piccolo Diavolo tuttavia le chance sono limitate, gli servono  servono altre tre esclusioni. Cosa che, con i tempi che corrono, potrebbe anche succedere.

Ma torniamo alla Spal. “Si tratta di un epilogo doloroso – scrive il club emiliano – maturato dopo numerosi tentativi di individuare soluzioni concrete che potessero garantire la continuità del progetto sportivo e societario. Purtroppo, le condizioni attuali non lo rendono possibile. Negli ultimi quattro anni, la proprietà ha compiuto significativi sforzi economici, investendo 50 milioni di euro in liquidità reale (12 milioni solo nell’ultima stagione) nel tentativo di rilanciare la SPAL, con l’obiettivo di restituire alla città di Ferrara una squadra all’altezza della sua storia e della sua passione. Tuttavia, nonostante l’impegno totale e il coinvolgimento dei soci, i risultati sportivi ottenuti non hanno soddisfatto le aspettative né sono stati proporzionati al livello degli investimenti effettuati”, si legge nel comunicato.

“Inoltre, è diventato sempre più difficile reperire nuovi capitali e attrarre soggetti esterni disposti a sostenere un progetto così impegnativo, nonostante le numerose trattative e gli sforzi per aprirsi a collaborazioni o passaggi di proprietà. Come già accennato, uno dei partner che aveva manifestato l’intenzione di entrare nella compagine societaria con un investimento significativo – prosegue la nota del club – ha cambiato idea dopo un episodio preoccupante, in cui alcuni ‘tifosi’ hanno aggredito fisicamente e con violenza i giocatori della SPAL durante un allenamento, alcuni mesi fa”. “Tuttavia, per essere chiari, la proprietà della SPAL resta tale e, nonostante alcune notizie errate e dichiarazioni infondate, non siamo ‘falliti’ e il club non ha presentato istanza di fallimento. Nei prossimi giorni valuteremo le opzioni disponibili, tra cui l’iscrizione del club, di cui siamo ancora pienamente proprietari, a una categoria inferiore”, conclude la proprietà del club emiliano.