Quanto costa davvero ricaricare un’auto elettrica?

Tra casa e colonnine pubbliche, AC o DC, fasce orarie e app smart:
tutti i fattori che incidono sul prezzo al chilometro della mobilità elettrica.

Auto elettrica: ricarica e costi, tutto quello che c’è da sapere per risparmiare davvero

Il costo della ricarica di un’auto elettrica non è fisso e può variare in modo significativo in base a una serie di fattori: il luogo in cui si effettua la ricarica (domestico o pubblico), il tipo di corrente (alternata o continua), la fascia oraria, la potenza disponibile e persino la batteria e l’efficienza del veicolo. Un panorama variegato che, se ben compreso, può offrire margini di risparmio anche importanti.

Ricarica domestica: la scelta più economica, ma non per tutti

Ricaricare l’auto a casa è, di norma, la soluzione più conveniente, soprattutto nel lungo periodo. Supponendo una tariffa elettrica domestica media di 0,25 €/kWh e un consumo dell’auto di 15 kWh ogni 100 km, il costo per percorrere 100 km si attesta intorno ai 3,75 euro.

Tuttavia, questo dipende da:

  • la fascia oraria (la notte è più conveniente),
  • il tipo di contratto elettrico (una tariffa flat o specifica per la mobilità elettrica può fare la differenza),
  • e la presenza di una wallbox, che consente una ricarica più efficiente e sicura rispetto alla normale presa di corrente.

Il limite principale è il tempo: una ricarica completa domestica può richiedere diverse ore. Per chi rientra regolarmente a casa ogni sera, questo non è un problema. Ma chi ha ritmi più imprevedibili o percorre lunghe distanze dovrà spesso integrare con soluzioni pubbliche.

Colonnine pubbliche: comode, ma più care

Le colonnine pubbliche sono essenziali per chi non ha un box o per chi è spesso in viaggio. I costi, però, possono essere decisamente più alti.

  • In corrente alternata (AC) si spende in media tra 0,45 e 0,65 €/kWh.
  • In corrente continua (DC), con ricarica rapida, si può superare 0,80 €/kWh.
    Risultato? Ricaricare 100 km in DC può costare anche più di 12 euro.

Inoltre, molte colonnine applicano tariffe aggiuntive legate al tempo di sosta, per evitare che le prese vengano occupate troppo a lungo.

App e strumenti digitali: l’alleato numero uno per il risparmio

Sempre più automobilisti scelgono di utilizzare app per la ricarica, non solo per pagare, ma per pianificare, confrontare e ottimizzare.

Ecco cosa permettono:

  • controllare prezzi e disponibilità in tempo reale delle colonnine,
  • evitare code o sgradite sorprese,
  • sapere se si paga a consumo, a tempo o con tariffe flat,
  • analizzare lo storico dei consumi,
  • programmare le soste più economiche sul tragitto.

In conclusione, se da un lato l’auto elettrica richiede un po’ più di pianificazione rispetto a quella tradizionale, dall’altro offre strumenti intelligenti per gestire al meglio i costi. Chi sa sfruttare le app e le fasce orarie, e conosce le logiche tariffarie, può davvero fare la differenza sul portafoglio.