Ippodromo di Varese a rischio, la denuncia di Clerici: “Il Comune chiarisca su possibili speculazioni sull’area delle Bettole”

L'impianto ancora senza agibilità e stagione estiva del galoppo bloccata. Il segretario cittadino di Lombardia Ideale incalza la giunta Galimberti: "Pretendiamo risposte, i cittadini hanno il diritto di sapere quale sarà il futuro di un luogo storico"

VARESE – “Perché il Comune di Varese non ha ancora concesso l’agibilità all’Ippodromo delle Bettole, bloccando di fatto la stagione estiva del galoppo? È una domanda che non può più attendere risposta. Come Lombardia Ideale chiediamo con forza al sindaco e alla giunta di fare chiarezza, pubblicamente e senza ulteriori rinvii”.

A intervenire è Stefano Clerici, segretario cittadino di Lombardia Ideale, che porta alla luce una vicenda preoccupante per il futuro dell’ippica varesina: “Il prossimo 20 giugno era prevista un’ispezione da parte del Ministero dell’Agricoltura (MASAF), atto indispensabile per autorizzare la stagione estiva. Ma tale ispezione è stata annullata: il Comune di Varese, infatti, non ha ancora rilasciato l’agibilità della struttura”.

Una mancanza che rischia di costare cara non solo al mondo sportivo, ma all’intera città: “Senza ispezione e senza agibilità, Varese perderà tutta la stagione estiva, a vantaggio di altri impianti come quelli di Milano e Merano. A pagarne le conseguenze sarà anche il Gran Premio Città di Varese, evento di assoluto prestigio nel panorama ippico nazionale, che richiama da decenni appassionati e famiglie. Un appuntamento che, negli anni ’80, portava fino a 12.000 spettatori alle Bettole e che ancora oggi rappresenta un simbolo di identità e tradizione per Varese”.

Clerici si dice allarmato: “Il rischio concreto è che l’Ippodromo delle Bettole venga deliberatamente lasciato morire. E allora ci chiediamo: cosa c’è dietro a questo immobilismo del Comune? Perché si tergiversa così tanto? Perché l’amministrazione comunale e la società che gestisce l’impianto sembrano voler affossare questa realtà? Ci sono forse mire speculative su quell’area, magari per trasformarla in zona residenziale o commerciale?”.

Domande legittime, conclude il segretario di Lombardia Ideale, che meritano una risposta immediata e pubblica: “Pretendiamo chiarezza e trasparenza. I cittadini varesini hanno il diritto di sapere quale futuro si intende riservare a un’area storica e a una manifestazione che appartengono al cuore e all’identità della città. Perché a pensar male si fa peccato, certo… ma spesso ci si prende”.