VARESE – Anche il Varesotto è coinvolto nei tagli ai contratti di somministrazione operati dalle agenzie interinali Adecco e Randstad, che hanno deciso di interrompere numerose collaborazioni con il Ministero dell’Interno, generando una vera e propria emergenza occupazionale e funzionale all’interno delle Prefetture e Questure.
In provincia di Varese sono almeno 13 i lavoratori colpiti, di cui cinque in servizio in Prefettura e altri otto distribuiti tra gli uffici della Questura e i commissariati di Busto Arsizio e Gallarate. A denunciarlo è la Cgil di Varese, che parla apertamente di “gravi ricadute sui diritti, i servizi pubblici e le tutele delle persone immigrate”.
«In questa vicenda – osserva Marzia Pulvirenti, segretaria generale Nidil Cgil Varese – prevalgono logiche esclusivamente economiche, ignorando del tutto le conseguenze sociali e occupazionali. Il rischio concreto è una paralisi operativa, basti pensare che la sola Questura di Varese gestisce circa 120 pratiche al giorno».
A esprimere forte preoccupazione è anche Gabriella Sierchio, segretaria generale Fp Cgil Varese: «Se i contratti verranno davvero chiusi, a rimetterci saranno non solo i lavoratori, ma l’intero sistema pubblico. Si aggraverà il carico di lavoro del personale ministeriale, già sotto pressione per i pensionamenti imminenti e l’assenza di nuove assunzioni all’orizzonte».
Protesta a Milano
In risposta alla decisione delle agenzie, lunedì 23 giugno si terrà a Milano, davanti alla sede di Adecco, un presidio nazionale promosso dai sindacati Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uiltemp, per chiedere il ripristino dei contratti e difendere la dignità del lavoro nei servizi pubblici.
La manifestazione sostituisce lo sciopero nazionale inizialmente previsto per lo stesso giorno, ma sospeso dalla Commissione di Garanzia per la concomitanza con un’altra mobilitazione.
Secondo quanto spiegato da Cgil, sono oltre mille i lavoratori in tutta Italia coinvolti nei tagli, di cui circa 130 solo in Lombardia. Le agenzie si sono rivolte al Tar del Lazio, contestando la validità della proroga tecnica concessa dal Ministero dell’Interno fino al 30 giugno, lamentando perdite economiche dovute alla copertura solo parziale dei costi di lavoro da parte del dicastero.
Nel frattempo, i lavoratori e i sindacati chiedono un intervento urgente per evitare che la cessazione di questi contratti si traduca in una crisi nei servizi fondamentali per i cittadini e per gli immigrati.