Varese rallenta sull’export, cresce l’import: preoccupano trasporti e mercati extra UE

Nel primo trimestre 2025 esportazioni in calo del 2,2%, soprattutto nei settori metalmeccanico e chimico. Volano invece alimentare, tessile e apparecchi elettronici. Flessione verso USA, UK, Svizzera e Cina.

VARESE – L’export varesino frena, l’import accelera. È quanto emerge dall’elaborazione del centro studi di Confindustria Varese sui più recenti dati Istat relativi ai flussi commerciali del primo trimestre 2025. Un quadro a luci e ombre che mostra, in particolare, una diminuzione delle esportazioni pari al -2,2% rispetto allo stesso periodo del 2024, contro una media nazionale in crescita del +3,2%. Sul fronte opposto, l’import cresce dell’11,2%, ben sopra il dato italiano (+6,2%).

Il saldo commerciale si mantiene positivo, pari a 400 milioni di euro, ma registra un pesante calo rispetto al primo trimestre 2024: -43,2%.

I settori: crollo nei trasporti, boom nell’alimentare

A livello settoriale, la fotografia restituisce dinamiche molto eterogenee. Il dato più critico riguarda il comparto dei mezzi di trasporto, in forte calo (-33,2%), seguito da gomma e plastica (-8,5%), prodotti metallurgici (-6,9%) e chimica (-2,5%). Stabili, ma comunque in lieve flessione, anche macchinari (-0,1%) e prodotti farmaceutici (-0,3%).

A trainare l’export ci pensano invece alimentare e bevande (+36%), elettronica e ottica (+16,8%), tessile-abbigliamento-pelletteria (+8,6%), apparecchi elettrici (+12,3%) e carta e stampa (+5,8%).

Mercati: calano gli scambi extra UE, tiene l’Europa

Sotto il profilo geografico, i dati evidenziano un andamento negativo delle esportazioni verso i Paesi extra UE (-4,3%), mentre l’UE 27 si mantiene stabile (-0,1%).

Nel dettaglio, migliorano i flussi verso Germania (+7,2%), Spagna (+22,3%), Paesi Bassi (+1,0%) e Belgio (+5,1%), mentre arretrano Francia (-5,3%) e Polonia (-3,6%).

Molto più marcato il calo verso i partner extraeuropei principali: giù le esportazioni verso Stati Uniti (-7,3%), Regno Unito (-13,9%), Svizzera (-11,5%) e soprattutto Cina (-30,8%).

La struttura produttiva: metalmeccanico ancora dominante

La composizione settoriale dell’export varesino conferma l’importanza del metalmeccanico, che rappresenta il 53% delle esportazioni totali. Seguono il comparto chimico-farmaceutico (15%), il tessile-abbigliamento-pelletteria (9%) e gomma e plastica (8%).

Il quadro complessivo evidenzia quindi segnali da non sottovalutare, soprattutto per i settori tradizionalmente forti del territorio. Resta alta la competitività in ambiti più dinamici e legati all’innovazione, ma il rallentamento delle esportazioni verso mercati strategici extra UE impone una riflessione su come diversificare e rafforzare la presenza internazionale delle imprese varesine.