Addio al partigiano Morandi Eroe della nostra Resistenza

È scomparso a 92 anni uno degli ultimi baluardi dell’antifascismo varesino

– Nella notte tra mercoledì e giovedì si è spento Renato Morandi, protagonista della Resistenza locale e uomo pubblico di rilievo nella storia varesina degli ultimi sessant’anni. Classe 1923, Morandi è stato partigiano tra i fondatori della 52° Brigata Garibaldi Fronte Proletario, che operò dopo l’8 settembre 1943 lungo la sponda occidentale del Lago di Como e lungo il confine svizzero adiacente. Il gruppo più attivo appartenente alla formazione fu quello di Guanzate, costituitosi per opera dello stesso Morandi,

di Elio Zampiero, Pietro Terzi e Luigi Clerici, poi fucilato il 20 agosto 1944 e a cui la Brigata fu intitolata.
Ragioniere, dopo la Seconda Guerra Mondiale Morandi ha partecipato attivamente alla vita cittadina, in primis come consigliere comunale nelle file del Partito Comunista Italiano. Fu anche presidente dell’ospedale di Circolo di Varese, nonché presidente dall’Aci provinciale dal 2000 al 2010 e in seguito presidente onorario. Già vedovo di Carla Della Bordella, sua compagna di lotta antifascista e di vita scomparsa nel 2010, lascia la figlia Silvana.
Sono state le vicende degli ultimi anni di guerra a rendere celebre l’epopea di Morandi, che della 52° Brigata Garibaldi fu anche comandante. Egli non ha dovuto combattere soltanto per la Liberazione, ma anche contro alcune ricostruzioni storiche che tanti anni dopo hanno tentato di mettere in cattiva luce il suo operato. Lo storico comasco Roberto Festorazzi aveva accusato lui e i suoi compagni di un delitto efferato ai danni di due fascisti nell’agosto del 1944, suscitando la risposta sdegnata di Morandi che ha invece lasciato la sua memoria dei fatti ai libri degli storici Cavalieri e Giannantoni. «Spazzatura» ribatté il partigiano alle critiche, venendo prosciolto dalla diffamazione per non luogo a procedere.