Aermacchi ne assume 40 Più giovani, meno stranieri

Quaranta nuovi lavoratori nello stabilimento Alenia Aermacchi di Venegono Superiore dal prossimo 28 luglio.

Le prime assunzioni autorizzate negli stabilimenti della holding, nell’ambito del progetto “Mille giovani per Finmeccanica” troveranno posto proprio in via ingegner Foresio. È il sito produttivo del Varesotto a fare da apripista alle promesse di nuovi assunzioni e le organizzazioni sindacali che tanto hanno lottato e lavorato a tal fine, possono dichiararsi soddisfatte.

Per i neo assunti è previsto un primo periodo di tirocinio formativo di circa due mesi presso un training center nello stesso stabilimento di Venegono. Dunque un periodo di formazione specifico, realizzato all’interno dell’azienda.

Dopodiché i 40, saranno assunti con contratto di apprendistato professionalizzante, rapporto di lavoro che prevede non solo una formazione di base ma anche una formazione specifica e tecnica così da consentire al lavoratore le competenze necessarie allo svolgimento di determinati compiti.

L’assemblaggio strutturale dell’M-346 sarà la destinazione mirata per i nuovi apprendisti il cui futuro dovrebbe confluire in un’assunzione a tempo indeterminato dopo la fase di apprendistato.

Sarà così? «Se c’è continuità di commesse direi di sì», sostiene Graziano Resteghini, coordinatore Rsu Fim Cisl Alenia Aermacchi. «L’azienda non si espone ad assunzioni ma ha bisogno di personale tecnico qualificato». Qualcosa comincia a muoversi. Anche sul fronte dei lavoratori esterni.

È, infatti, di questi giorni l’entrata in azienda di 38 lavoratori somministrati che, in aggiunta ai 32 entrati nei giorni scorsi, sostituiranno i rumeni (i cui contratti di somministrazione termineranno a fine agosto).

Si tratta di persone tutte assunte dal territorio varesino: lavoratori in mobilità o disoccupati, molti dei quali provenienti da aziende in crisi come Husqvarna.

Un risultato «molto positivo che in parte copre la carenza strutturale di personale e che risponde all’esigenza di dare risposte alla crescente disoccupazione del nostro territorio» commenta il sindacato e la Rsu dello stabilimento di Venegono.

Certo si tratta del risultato di un percorso «costato parecchio ai nostri colleghi con iniziative di sciopero e blocco degli straordinari», ricorda Resteghini.

«Senza una forte iniziativa sindacale avremmo ancora in azienda un forte squilibrio occupazionale, con richieste inaccettabili sulla flessibilità di orario e una crescente insofferenza per l’utilizzo di lavoratori esterni».

Le pressioni dei lavoratori promosse dalla Rsu e da Fim, Fiom e Uilm hanno, insomma, dato i loro frutto. «Pensiamo che nessuno, dentro e fuori l’azienda, si possa permettere di tentare di screditare l’importanza dell’azione sindacale», puntualizza Resteghini. La politica, che più volte ha interferito con l’azione dei rappresentanti dei lavoratori, viene lasciata alla finestra.

Il sindacalista Fim si toglie qualche sassolino: «Durante questo periodo abbiamo bloccato diversi tentativi di strumentalizzazione delle nostre vicende da parte della politica presidiando con un’attenzione particolare anche il dibattito che si è sviluppato nel territorio. Ma, pure in un contesto molto “inquinato”, abbiamo trovato spazio per rilanciare la nostra azione a tutti i livelli».

Non resta che proseguire su una strada tracciata, a sostegno dell’occupazione e della produttività dello stabilimento di via Foresio.

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