Week-end sempre più tesi sulle sponde dei laghi Maggiore e Ceresio, dove si stanno moltiplicando episodi di violenza, risse tra bande giovanili, comportamenti pericolosi e situazioni di degrado che mettono a dura prova residenti e turisti. La preoccupazione cresce tra i sindaci dei Comuni lacustri, alle prese con un fenomeno ormai ciclico, legato all’arrivo massiccio di comitive giovanili, spesso giunte in treno da Milano.
L’ultimo fine settimana ha registrato nuovi episodi di scontri fisici, addirittura con l’uso di coltelli. A farne le spese sono stati l’ordine pubblico, la tranquillità delle famiglie e l’immagine turistica delle località coinvolte.
«Siamo stanchi di essere lasciati soli», denuncia il sindaco di Porto Ceresio, Marco Prestifilippo, che ha nuovamente sollecitato un intervento del prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello. «Ci è stata assicurata – spiega – l’attivazione a breve di azioni mirate per contrastare il problema». Intanto, per fronteggiare l’emergenza nell’immediato, il Comune ha deciso di attivare un servizio di vigilanza privata, finanziato direttamente con fondi comunali, per presidiare le zone più esposte durante i mesi estivi.
Situazione analoga anche a Luino, dove il sindaco Enrico Bianchi lancia un messaggio chiaro: «Serve equilibrio tra sicurezza e accoglienza. Ma non possiamo permettere che la paura rovini il lago a chi vuole solo trascorrere una giornata serena». Bianchi conferma la massima attenzione sul fronte dell’ordine pubblico, con il coinvolgimento costante delle forze dell’ordine.
Tra i comportamenti segnalati: tuffi pericolosi da pontili e moli, consumo di alcol e sostanze in spiaggia, urla, spintoni e una generale mancanza di rispetto per le regole e per il contesto naturale e sociale del territorio.
L’estate è appena cominciata, ma l’allarme è già alto. Le istituzioni locali chiedono a gran voce un presidio coordinato e duraturo, affinché non si trasformino in zone franche quelle che dovrebbero essere vetrine di bellezza, relax e turismo sostenibile.