Isabella ieri non rispondeva più. Il suo telefono era spento o irraggiungibile. Mercoledì era disponibile a fissare un incontro in un appartamento dalle parti della Questura, poi è sparita. Diceva di studiare all’Insubria, ma è stato impossibile incontrarla o anche solo parlarle di nuovo. Il fatto è avvenuto a Como.Ma i siti internet sono pieni di annunci di studentesse (alcune vere, altre no) che offrono la loro compagnia. Anna risponde sul suo numero di cellulare al terzo squillo: «Vuoi incontrarmi? Studio giurisprudenza, perché: ti piace? Ho 25 anni. Ricevo con una mia amica romana, sai già come funziona?».No, stiamo al gioco, del resto il sito Escort & incontri non offre particolari delucidazioni. «Devi telefonare a un numero, prendi nota. È una questione di sicurezza». Il numero in questione è un 899, ovviamente a pagamento. In pochi minuti esaurisce la ricarica del telefonino. Google ricerca altri siti di escort incollando nella barra il numero. Telefoniamo, risponde un’altra ragazza, ha una voce
diversa: «Ciao tesoro, ti ha detto Anna di chiamare qui? Si, qui a Como. Puoi incontrarci in via dei Partigiani». Anche questa ragazza dice di essere una studentessa, che frequenta medicina. A Como non ci sono facoltà di medicina, occorre andare a Varese, o Milano. Ma è pur vero che prostituirsi è sconsigliato nella propria città natale, soprattutto per una studentessa. «Quanti anni hai? Mi fai uno squillo prima di arrivare? Mi devi avvertire con mezz’oretta di anticipo». Come intercalare ripete molte volte la parola «tesoro». Un tesoro, in realtà, è la spesa per una chiamata all’899. A fissare questo appuntamento si arriva solo dopo molti tentativi. Gli annunci sulla reteLa rete è colma di annunci in cerca di “amicizia” e se tanti di questi a Como offrono la compagnia di studentesse procaci, poche sono le risposte credibili. Le italianissime hanno spesso accenti marcatamente stranieri, alcune parlano a stento la lingua, altre incespicano di fronte a domande inattese.
a.savini
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