ASST Sette Laghi – tumori del collo dell’utero: la battaglia della prevenzione e della cura

Una guida Informativa sulle strategie di prevenzione, screening e trattamento dei tumori ginecologici

I tumori del collo dell’utero rappresentano una minaccia silenziosa e costituiscono la quinta tipologia di cancro femminile. Colpiscono principalmente donne sotto i 50 anni, con un’incidenza pari all’1,3% dei tumori rosa diagnosticati globalmente.

La chiave per la guarigione risiede nella diagnosi tempestiva, con una probabilità di guarigione del 64%. Questo tipo di tumore è causato dall’infezione da Papillomavirus (HPV), trasmissibile sessualmente e purtroppo frequente nelle giovani donne. Fattori come il fumo, l’obesità, un’attività sessuale promiscua, la familiarità e le condizioni di immunodeficienza possono contribuire allo sviluppo di questa malattia.

Il Piano Europeo contro il cancro mira all’eliminazione dei tumori della cervice uterina attraverso una massiccia campagna vaccinale, coinvolgendo almeno il 90% della popolazione femminile.

Gli strumenti di screening, come il Pap-test, il test per il Papilloma Virus e la vaccinazione, sono cruciali per individuare l’infezione prima che si trasformi in un tumore.

Il Dott. Giuseppe Nucera, Direttore S.C. Ostetricia e Ginecologia del P.O. di Busto Arsizio, sottolinea che questo tipo di tumore colpisce pazienti sessualmente attive, con un lento sviluppo che si manifesta prevalentemente tra i 40 e i 60 anni. Esistono diverse tipologie di cancro del collo dell’utero, ma la maggioranza è rappresentata dal carcinoma squamoso.

La Regione Lombardia propone due forme di screening: il Pap Test e l’HPV test, da eseguirsi in base all’età. La prevenzione è possibile attraverso rapporti sessuali protetti e screening regolari.

Nel caso di cellule pre-tumorali o tumorali, la donna viene sottoposta a ulteriori esami come la colposcopia e, se necessario, la biopsia.

Il Dott. Nucera sottolinea l’importanza della prevenzione primaria attraverso la vaccinazione e della prevenzione secondaria tramite screening. La diagnosi precoce è fondamentale per aumentare le probabilità di guarigione, che superano il 90% nei tumori allo stadio I.

ASST Valle Olona ha trattato con successo numerosi pazienti, ma il Dott. Nucera enfatizza che la prevenzione primaria può davvero salvare vite.

Il Dott. Stefano Schieppati, Direttore Sanitario di ASST Valle Olona, evidenzia che la mortalità legata ai tumori dell’utero è diminuita del 50% negli ultimi vent’anni grazie alle campagne di sensibilizzazione, ai test e alle vaccinazioni.

Una diagnosi precoce fornisce alle donne un’arma efficace per prevenire il carcinoma della cervice uterina, riducendone l’incidenza e diminuendo i decessi legati a questa forma di tumore.