Anche gli avvocati penalisti varesini si asterranno il 27 e 28 giugno

Anche a Varese le toghe "sciopereranno" astenendosi dalla partecipazione alle udienze, con possibilità di rinvii e disagi per chi deve deporre in aula. Manifestazione nazionale il 28 giugno a Roma.

E’ stata programmata per i giorni 27 e 28 giugno 2022, con delibera del 14 giugno 2022, l’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria. L’Unione delle Camere Penali Italiane denuncia la compromissione del diritto dell’imputato ad essere giudicato dal medesimo giudice che ha raccolto la prova in dibattimento.

Gli avvocati penalisti chiedono un immediato intervento legislativo a salvaguardia della concreta attuazione dei principi cardine del giusto processo.

Anche in provincia di Varese le toghe “sciopereranno” astenendosi dalla partecipazione alle udienze, con possibilità di rinvii e il rischio concreto, per testimoni, imputati e persone offese, di dover tornare in aula in altra data.

“L’astensione proclamata dai penalisti italiani”, osserva l’avvocato Fabio Margarini, Presidente della Camera Penale di Varese, “intende focalizzare l’attenzione sulla “violazione” o meglio sull’abrogazione di fatto per via giurisprudenziale del cosiddetto principio di immutabilità del Giudice, ovvero del diritto del cittadino ad essere giudicato dal medesimo Giudice che ha condotto il processo, ha osservato e regolato l’assunzione delle prove orali e documentali nel loro contraddittorio e che dovrà pronunciarsi e redigere la sentenza sulla responsabilità personale penale del cittadino-imputato”

“E’ il principio di diritto espresso nell’art. 525 c.2  c.p.p. che è cardine del nostro sistema processuale la cui violazione è sanzionata a pena di nullità assoluta ed insanabile!”, commenta Margarini.

“E’ indubbiamente vero che la patologica lentezza della giustizia penale, con il conseguente allungamento della durata dei processi, renda statisticamente più frequente l’esigenza del mutamento del giudice persona fisica (negli organi monocratici) o della composizione del Collegio giudicante”, conclude il Presidente della Camera Penale, “ma ciò non può giustificare alcuna compressione, né deve andare a detrimento dei diritti del cittadino, come si assiste ormai frequentemente nella prassi giudiziaria a seguito della applicazione “disinvolta/automatica” della nota sentenza a Sezioni Unite Bajrami richiamata dalla delibera dell’UCPI”.

E’ prevista, inoltre, per la giornata del 28 giugno, una manifestazione nazionale a Roma.