SARONNO – Ultimo faccia a faccia prima del voto per il ballottaggio di domenica 8 e lunedì 9 giugno. Rienzo Azzi e Ilaria Pagani, i due sfidanti per la carica di sindaco di Saronno, si sono confrontati in un dibattito pubblico ospitato al cinema Pellico e moderato dal direttore de Il Saronno, Sara Giudici.
Azzi si presenta con piglio deciso: abbigliamento casual e retorica da campagna elettorale senza sconti. Il candidato del centrodestra sa bene che i 15 punti di vantaggio ottenuti al primo turno non garantiscono la vittoria e attacca a tutto campo. Pagani, invece, mantiene uno stile più pacato ma non rinuncia alla sostanza, consapevole che l’affluenza ridotta potrebbe giocare a suo favore.
Isotta Fraschini e sicurezza al centro del dibattito
Ad aprire il confronto è proprio Azzi, che mette in cima alle priorità la sicurezza e critica duramente la gestione della giunta uscente sul tema dell’area Isotta Fraschini, indicandola come causa di fratture politiche interne. Pagani risponde più avanti, difendendo il progetto come un intervento ampio e non solo immobiliare, in grado di offrire un parco fruibile, edilizia sociale, servizi per le giovani coppie e spazi sportivi.
Sociale, scuola e Milano
Azzi rivendica la volontà di sostenere la classe media e le famiglie in difficoltà con i costi dei servizi: «Tagliare i costi sociali non vuol dire tagliare i servizi, ma evitare sprechi», dice. Pagani ribatte chiedendo chiarezza sulla proposta della “fondazione di partecipazione”, definendola poco realistica: «Se è un’idea così brillante, perché non è mai stata attuata dal 2002 a oggi?».
Sull’asse con Milano, le visioni divergono: Pagani immagina una Saronno sempre più connessa alla metropoli, Azzi invece spinge per valorizzare il territorio della Varesina, in contrapposizione con quello del Sempione, da lui definito “ricco”.
Curiosità culinarie e chiusura a effetto
In chiusura, spazio anche a una parentesi leggera: alla domanda su quale piatto cucinano meglio, Azzi sorprende con un cous cous libico tramandato in famiglia, mentre Pagani gioca in casa con un più tradizionale osso buco e pizzoccheri.
Il ballottaggio si preannuncia combattuto: ritmo alto, toni diversi, ma entrambi i candidati si dicono pronti a governare. Ora la parola passa agli elettori.