– «Queste immagini provengono da Parigi. Le dedico a quelli che distinguono tra terroristi e immigrati islamici» : così l’assessore leghista commenta, su Facebook, il video “Allahu Akbar” diffuso dal movimento politico “Britain First” in cui si vedono immigrati danneggiare la città parlando in arabo.
«Quel video mostra quella che è la realtà dei Paesi ad alta immigrazione, come Inghilterra, Svezia e via dicendo» spiega l’assessore che, mettendosi in contrapposizione con le voci levatesi in questi giorni soprattutto da esponenti del Pd, afferma: «Non è che il terrorismo islamico sia qualcosa di diverso della religione islamica, dal momento che rappresenta una interpretazione quasi letterale del Corano».
«Non è vero che il Corano è pieno di messaggi di pace perché, nei confronti di coloro che non fanno parte della comunità, i toni sono minacciosi; e sono soprattutto i cristiani coloro individuati come bestemmiatori».
E ancora: «L’islam non si integra, si va a sostituire al sistema che c’è. Lo dimostra la storia dei Paesi oggi considerati islamici e che una volta sono stati la culla del cristianesimo. Come Siria, Turchia ed Egitto».
Anche l’Italia
è a rischio secondo Binelli: «Qui non è che gli immigrati islamici si comportano meglio che in Francia, anzi. Lì ci sono state politiche di assimilazioni, qui vengono e fanno quello che vogliono. Basta pensare all’arroganza che usano quando pretendono luoghi per pregare, quando a casa loro non c’è spazio per altre religioni».
Senza mezzi termini Binelli sostiene che «gli immigrati islamici sono la base in cui si annida il terrorismo. Del resto sono infiniti i casi di predicatori islamici che reclutano coloro che vanno in Siria. Ma poi mi sembra di dire cose ovvie e scontate».
Varese non fa eccezione secondo Binelli. «Pensiamo alla moschea di via Giusti intitolata a che potrebbe essere il terrorista iracheno ucciso a Bassora. Oppure, il secondo dei califfi, cioè colui che nel 1634 iniziò la conquista araba del mediterraneo. Quello che sconfisse i Bizantini e che fece bruciare la biblioteca di Alessandria perché “difforme dal Corano”. Mi sembra chiaro che a Varese abbiamo a che fare con una comunità che sceglie l’intolleranza come riferimento culturale».
Fino all’affondo: «È evidente che non possiamo ospitare delle comunità che hanno come obiettivo la nostra distruzione. Credo che l’Europa stia sbagliando e che si dovrebbe fare come i Greci nel 1923 (quando i cristiani dell’Anatolia vennero trasferiti in Grecia, mentre i cittadini greci di fede islamica furono trasferiti in Turchia, ndr)».
Anche , segretario provinciale della Lega, usa parole dure, e su Facebook scrive: «La nuova Europa buonista, progressista e permissiva ci ha portato il nemico in casa che ci ammazza come bestie. Siamo in guerra».
«Rivoglio la vecchia Europa che nei secoli ha difeso la sua cultura, il suo territorio e il suo popolo. Non ci saranno forti prese di posizione da parte di ciò che non esiste: l’Islam moderato. Almeno ci si augura che l’Occidente reagisca fermamente, con le armi pesanti necessarie per eliminare il cancro del terrorismo islamico a casa nostra. Nessuno parli più di solidarietà. Nessuno mi venga a chiedere di aiutare gente che poi usa la nostra pietà per ammazzarci».