VARESE In piazzale Kennedy, lo storico mercato di Varese, una bancarella su tre ha almeno un lavoratore in nero. Lo hanno scoperto gli uomini dell’Ispettorato del lavoro, che hanno compiuto un vero e proprio blitz, nello stile spettacolare adottato negli ultimi tempi dalla Guardia di Finanza. Obiettivo: scovare i troppi lavoratori senza contratto che tre volte a settimana si installano con i loro furgoni tra le due stazioni ferroviarie del centro città.A Roma la battaglia tra governo e sindacato per la riforma sul lavoro si fa sempre più aspra: Cgil, Cisl e Uil difendono a spada tratta le tutele dei contratti a tempo indeterminato, mentre dall’altra parte si chiede la possibilità di rendere più flessibili i contratti e più facile licenziare i furbi. Ma tra
le bancarelle di Varese, evidentemente, queste battaglie appartengono ad un universo parallelo. Perché un terzo dei lavoratori, tra i dipendenti degli ambulanti di piazzale Kennedy, non ha neppure un contratto precario: è assunto (per modo di dire) direttamente in nero.Lo hanno scoperto ieri mattina diciotto incaricati dell’Ispettorato del lavoro provinciale che, accompagnati da sei carabinieri del comando provinciale e da sei agenti della polizia locale di Varese, hanno passato al setaccio trenta esercizi commerciali.«Tra questi, in dieci banchi stavano lavorando delle persone in nero, senza alcun contratto – racconta Luigi Nappa, uno dei responsabili dell’ispettorato, ieri mattina al mercato per i controlli – su trenta, tre esercizi hanno ricevuto l’ordine di sospendere l’attività e in tutto le sanzioni dovrebbero arrivare a trentamila euro».
e.romano
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