Case, affitti alle stelle: a Varese +153%. Milano proibitiva: si pagano oltre 1.500 euro al mese

Il rapporto Uil sui costi delle locazioni curato dal Servizio Lavoro: il capoluogo della nostra provincia guida la classifica dei rincari. Nella metropoli il canone incide per il 58,1% sul budget familiare

VARESE – Affitti più cari. In media, a livello nazionale, per un appartamento di 100 metri quadri in una città capoluogo di provincia il canone si attesta, nel secondo semestre del 2022, a 570 euro mensili (6.840 euro annui), in aumento del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2021, che equivale ad un esborso di 240 euro medi annui in più. La spesa incide mediamente per il 21,1% sul budget familiare.

E nelle grandi città il costo sale fino a raggiungere punte di oltre 1.500 euro al mese come a Milano (in testa alla classifica con 1.570 euro mensili, +15,4%), e a Roma (1.530 euro, +7,7%), seguite a distanza da Venezia (1.080 euro) che resta su valori stazionari. E’ quanto emerge dal rapporto Uil sui costi delle locazioni curato dal Servizio Lavoro, coesione e territorio della Uil, diretto dalla segretaria confederale, Ivana Veronese. All’opposto, la città dove il canone d’affitto è più basso è Caltanissetta, con 220 euro al mese in media (stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno prima). A Milano il canone di affitto incide per il 58,1% sul budget familiare; a Roma per il 56,7%; a Venezia per il 40%.

Nel complesso, secondo il rapporto, in un anno (dal secondo semestre 2021 al secondo semestre 2022) si sono registrati aumenti in 56 città con punte oltre il 100% in due: Varese (+153%) e Verona (+103%). “Oltre al tema dei costi dell’abitare, si pone anche la necessità di adeguare i salari e le pensioni al costo reale della vita”, commenta Veronese.