Colombia/ Aperti seggi per ballottaggio presidenziali


Bogota, 20 giu. (Apcom)
– Hanno aperto alle 8 ora locale, le 15 in Italia, i seggi elettorali per il secondo turno delle presidenziali in Colombia.

Circa 30 milioni di elettori scelgono oggi il prossimo presidente della Colombia, paese strategico del Sudamerica, ancora in preda a un conflitto armato, con l’ex ministro della Difesa, Juan-Manuel Santos, dato per favorito, malgrado le riserve che suscita nei paesi vicini.

Santos, 58 anni, delfino del presidente uscente, Alvaro Uribe (destra), al primo turno, il 30 maggio scorso, ha ottenuto il 46,5% dei suffragi. Al ballottaggio affronta l’ex sindaco di Bogota (1995-97 e 2001-04) Antanas Mockus, del Partito verde, che ha raccolto il 21,4% dei voti, mentre i sondaggi davano un testa a testa con il suo avversario.

Secondo le ultime indagini, l’ex ministro otterrebbe il 65,1% delle preferenze contro il 28% di Mockus.

Juan-Manual Santos, candidato del partito Sociale di Unione Nazionale, presenta un curriculum di tutto rispetto avendo diretto tre ministeri (Tesoro, Commercio estero, Difesa). Durante la campagna elettorale ha sottolineato i successi del governo uscente mettendo in rilievo, in particolare, il ritorno degli investitori stranieri e la crescita economica. Santos è sostenitore della “prosperità democratica” e assicura che, se eletto presidente, combatterà la disoccupazione che colpisce il 13% della popolazione, il cui 46% vive sotto la soglia di povertà. Ha strappato alle Farc quindici degli ostaggi più importanti, tra cui la franco colombiana Ingrid Betancourt durante l’operazione militare “Jacque” del 2 luglio 2008, promette di difendere questa eredità.

Antanas Mockus, candidato del partito Verde, 58 anni, ha messo da parte le sue aspirazioni e si è lanciato in un programma basato sulla lotta alla corruzione, sulla trasparenza e sul rispetto dei diritti dell’uomo. “Il fine non giustifica i mezzi”, dicono i sostenitori di Mockus durante i suoi meeting, dove esibisce un girasole, simbolo di vita, e una matita, simbolo dell’istruzione. In un Paese di 46 milioni di abitanti, primo produttore mondiale di cocaina, dove più di 17mila persone sono state assassinate nel 2009, vittime del conflitto o delle violenze quotidiane di ex paramilitari riconvertiti al narco traffico, il suo slogan “la vita è sacra” ha fatto centro.
Matematico che ha studiato in Francia, noto per alcune esibizioni eccentriche – si è abbassato i pantaloni davanti agli studenti in sciopero – esclude qualsiasi negoziato, con le Farc, in particolare lo scambio umanitario tra 22 ostaggi della guerriglia, considerati “politici”, e un gruppo di combattenti detenuti.

(Fonte Afp)

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