Come sta l’industria varesina: rallenta la produzione e c’è incertezza. L’analisi dei settori

L'indagine Congiunturale del Centro Studi di Confindustria Varese sul terzo trimestre 2023 mostra un quadro non esaltante nonostante il lento calo dell'inflazione ma c'è una maggioranza di imprese che si aspettano stabilità o aumento dei livelli produttivi (rispettivamente 51,8% e 24,8%)

VARESE – Dai risultati dell’ultima Indagine Congiunturale del Centro Studi di Confindustria Varese sul terzo trimestre 2023 emerge un diffuso rallentamento nei livelli produttivi, più intenso del previsto e solo in parte riferito a dinamiche tipiche della pausa estiva. Infatti, nonostante il lento calo dell’inflazione, gli indicatori di produzione e ordinativi sono impattati dal progressivo irrigidirsi delle condizioni di finanziamento per le imprese, dal continuo aumento del costo del denaro e dal rallentamento della domanda interna ed estera (soprattutto di Paesi partner come la Germania).

Produzione

Sotto il profilo della produzione, nel terzo trimestre 2023 il saldo complessivo delle risposte (calcolato come la differenza tra la percentuale di imprese che dichiarano un aumento e quelle che dichiarano una diminuzione della produzione rispetto al trimestre precedente) è stato pari a -48,3 punti percentuali. La maggioranza assoluta delle imprese rispondenti ha dichiarato livelli produttivi in calo rispetto al trimestre precedente (52,4%); quasi la totalità della restante parte di imprese (43,5%) ha dichiarato una stabilità della propria produzione, mentre solo un’esigua minoranza un aumento (4,1%).

A livello settoriale, il tono di flessione congiunturale è trasversale, tranne che per il metalmeccanico. Il grado di utilizzo degli impianti in media è stato pari al 73,7%.

Le previsioni sulla produzione per il quarto trimestre 2023 sono orientate ad una stabilizzazione dei livelli produttivi: il saldo delle risposte è leggermente positivo (pari a +1,4 punti percentuali), a causa di una maggioranza di imprese che si aspettano stabilità o aumento dei livelli produttivi (rispettivamente 51,8% e 24,8%).

Ordini

La dinamica del portafoglio ordini prosegue sul trend di incertezza dei trimestri precedenti: il saldo nelle risposte è pari a -6,8 punti percentuali, con il 40,9% delle imprese rispondenti che ha segnalato una riduzione degli ordinativi totali alla fine del terzo trimestre 2023, il 25,0% una loro stabilità e il 34,1% un loro incremento. Il saldo delle risposte riferito agli ordinativi esteri è pari invece a -16,8 punti percentuali, con una maggiore esposizione di alcuni settori al calo della domanda estera.

Mercato del lavoro

Nel terzo trimestre 2023 a livello provinciale l’INPS rileva che nel comparto industriale sono state autorizzate 1.589.072 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in aumento rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2022 (+20,8%), ma in riduzione rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2023 (-25,0%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga) nel terzo trimestre 2023 sono state autorizzate 1.679.297 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel comparto industriale, in aumento rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2022 (+13,4%) e in diminuzionerispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2023 (-41,2%). Guardando all’intero periodo gennaio-settembre 2023, sono state autorizzate complessivamente 7.265.227 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel comparto industriale, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-7,3%%).

(Per maggiori informazioni “Settembre 2023: andamento cassa integrazione guadagni”).

I settori principali

Metalmeccanico

Sotto il profilo produttivonel terzo trimestre 2023 prevalgono nettamente le risposte di stabilità (59,3%) e di diminuzione (35,5%) dei livelli produttivi rispetto al secondo trimestre 2023; a comunicare un loro aumento solo il 5,2%, al di sotto di quelle che erano le previsioni al trimestre precedente. Il saldo delle risposte è pertanto pari a -30,3 punti percentuali: a guidare maggiormente la tenuta dell’offerta il mondo della meccanica varia, al cospetto di un calo di comparti come quello dell’elettrotecnica e dell’elettrodomestico.

Più positiva invece la dinamica del portafoglio ordini a fine trimestre, con un saldo delle risposte pari a +4,8 punti percentuali e, seppur con una sostanziale equa ripartizione delle risposte, una leggera maggioranza di risposte di aumento degli ordinativi complessivi (37,0%), ad attestare una domanda comunque in crescita. Leggermente negativo invece il quadro degli ordini esteri, seppur per poco (saldo percentuale delle risposte: -3,2 punti percentuali). Per il quarto trimestre 2023, prevalgono aspettative di tenuta della base produttiva rispetto ai livelli attuali, con il 59,7% delle imprese che si attende una stabilità dei livelli produttivi, il 19,1% un loro aumento e il 21,2% una loro riduzione.

Nel terzo trimestre 2023 a livello provinciale l’INPS rileva che nel settore metalmeccanico sono state autorizzate 582.591 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in diminuzione rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2022 (-6,2%) e rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2023 (-27,2%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga) nel terzo trimestre 2023 sono state autorizzate 582.591 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel settore metalmeccanico, in riduzione rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2022 (-13,6%) e rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2023 (-52,4%). Guardando all’intero periodo gennaio-settembre 2023, sono state autorizzate complessivamente 2.697.503 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel settore metalmeccanico, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+38,6%).

Moda

Dopo un quadro di diffusa riduzione dei propri livelli produttivi a inizio 2023 e una stabilità nel secondo trimestre 2023, nel terzo trimestre 2023 il comparto moda mostra una performance produttiva prevalentemente negativa, confermando i timori del trimestre precedente: netta è la maggioranza di imprese rispondenti, pari al 50,0%, che ha indicato una riduzione dei livelli produttivi rispetto al secondo trimestre 2023, contro poco un 43,9% che ne ha indicato una stabilità; solo il 6,1% ha indicato un loro aumento. I giudizi di calo produttivo si sono concentrati nella sezione tessile della filiera, a fronte invece di una maggiore tenuta dell’abbigliamento. Le attese sul quarto trimestre 2023 sono votate alla prudenza: a livello previsionale la maggioranza delle imprese si aspetta una stabilità dei livelli produttivi (il 52,8%), contro poco meno di un terzo che si attende un aumento (28,6%) e la restante parte una riduzione (18,6%). Gli ordinativi alla fine del trimestre fotografano, a livello complessivo, un quadro misto, con il 40,6% dei rispondenti che dichiara un loro calo e il 37,1% una stabilità (saldo percentuale delle risposte risultante: -18,3): questo risultato è dovuto alla performance negativa degli ordini esteri, con il 48,4% delle imprese che dichiara una loro riduzione a fine trimestre (saldo percentuale delle risposte risultante: -30,0).

Nel terzo trimestre 2023 a livello provinciale l’INPS rileva che nel settore moda sono state autorizzate 345.775 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in rilevante aumento rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2022 (+180,2%), ma in calo rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2023 (-18,2%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga) nel terzo trimestre 2023 sono state autorizzate 350.701 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel settore moda,in deciso aumento rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2022 (+76,1%), ma in diminuzione rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2023 (-30,1%). Guardando all’intero periodo gennaio-settembre 2023, sono state autorizzate complessivamente 1.629.144 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel settore moda, in incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+7,8%).

Chimico-farmaceutico

Il settore chimico-farmaceutico nel terzo trimestre 2023, in linea con le previsioni pessimistiche del trimestre precedente, mostra un quadro di flessione produttiva per la quasi totalità del campione. Tuttavia, una dinamica comunque positiva della domanda, specialmente interna (saldo percentuale delle risposte sugli ordini totali: +53,7 punti percentuali; saldo percentuale delle risposte sugli ordini esteri: +18,4 punti percentuali) dà prospettive di ripresa produttiva per la chiusura d’anno: il 58,4% delle imprese si attende un aumento dei livelli produttivi per il quarto trimestre 2023.

Gomma-plastica

Nel terzo trimestre 2023, il comparto del gomma-plastica segna un quadro di calo dei livelli produttivi per quasi tutte le imprese rispondenti, al di sotto delle attese al trimestre precedente. Simmetrica la situazione del portafoglio ordini complessivo ed estero, indicando una domanda a sua volta in contrazione. Caute le previsioni sul quarto trimestre 2023: il 43,3% delle imprese rispondenti si attende una stabilità dei livelli produttivi, mentre il 36,8% un loro calo e il 19,9% un loro aumento.

Nel terzo trimestre 2023 a livello provinciale l’INPS rileva che nei settori chimico-farmaceutico e gomma-plastica sono state autorizzate 541.365 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in aumento rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2022 (+23,2%), ma in calo rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2023 (-30,1%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga) nel terzo trimestre 2023 sono state autorizzate 626.664 ore di Cassa Integrazione Guadagni nei settori chimico-farmaceutico e gomma-plastica, in aumento rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2022 (+42,6%), ma in diminuzione rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2023 (-19,1%). Guardando all’intero periodo gennaio-settembre 2023, sono state autorizzate complessivamente 2.296.640 ore di Cassa Integrazione Guadagni nei settori chimico-farmaceutico e gomma-plastica, in notevole aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+67,4%).