Comparin, scrittore antimafia A Capaci per ricordare Falcone

«Mi chiamo Massimiliano Comparin e sono nato proprio sopra il lago di Varese, dove si svolsero quei tragici fatti, il 13 ottobre del 1973. Un anno e un giorno dopo la mia nascita fu rapito Emanuele Riboli, a pochi metri da casa mia. Anche la famiglia dei rapitori abitava a pochi passi da casa». Inizia con queste parole il testo «Dita di Polvere» di cui è autore lo scrittore varesino Massimiliano Comparin e che è stato scelto dal Miur (Ministero dell’Istruzione università e ricerca) per ricordare domani, a Palermo, l’anniversario della strage di Capaci.

Era il 23 maggio 1992 quando una scarica di tritolo posizionata sullo svincolo autostradale di Capaci fu azionata da un telecomando per uccidere il giudice Falcone. Nell’attentato morirono anche la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Palermo domani ricorda queste vittime con una serie di iniziative dedicate agli studenti provenienti da tutta Italia che salperanno stasera da Civitavecchia sulla Nave della Legalità per sbarcare poi a Palermo domani mattina all’alba.

In questa occasione lo scrittore varesino Massimo Comparin si dice «onorato ed emozionato» perché ben due dei suoi testi sono stati scelti dal Miur per le celebrazioni.

Suo infatti il testo originale dello spettacolo Econosofia che sarà portato in scena domani mattina al Teatro Politeama di Palermo dalla compagnia Genovese Beltramo.

Uno spettacolo adattato da Angela Dematté per le scuole e che parla di economia in senso lato ma anche molto concreto, e scelto in questa occasione perché può aiutare gli spettatori a capire come sconfiggere anche le mafie attraverso un uso consapevole del denaro.

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