Dal Vesuvio a San Fermo. La pizza di Napoli abita qui

La novità - Gestione di qualità per il circolo del quartiere. Cesare Cavallaro: «Chi mangia da me, poi torna»

– Dalle pendici del Vesuvio a San Fermo: la vera pizza napoletana ora abita qui. A portarne il gusto e i segreti al Circolo di San Fermo è il nuovo gestore che ha rinnovato completamente i locali al pian terreno dei Ronchi, rimasti chiusi per quasi un anno.«Anima e pizza» è il nome scelto per la nuova apertura del locale ed è tutto un programma: «Vogliamo essere una pizzeria-ristorante capace di

offrire il meglio della cucina partenopea ai Varesini, perché puntiamo tutto sulla qualità e sull’esperienza», assicura il titolare citando ad esempio le diverse farine utilizzate per l’impasto della pizza, tutte rigorosamente macinate a freddo. E la formula, in questi primi quaranta giorni di attività, sembra funzionare: «Chi ha provato la pizza torna, e porta pure gli amici», racconta soddisfatto Cavallaro da dietro il bancone rinnovato con immagini del Golfo di Napoli.

«La mia è una famiglia di ristoratori da generazioni», racconta orgoglioso. «Mio padre ha fatto per una vita “u panzerottaro” cioè vendeva zeppole e panzerotti per strada. Oggi si chiama street food, ma per noi è una tradizione che ha origini lontane». E mentre un ramo della famiglia prosegue tuttora con i chioschi da panzerottaro, altri si sono affermati con i ristoranti. Come Cesare e suo fratello, che a Bosco Reale, alle pendici del Vesuvio, gestisce un ristorante da mille coperti.

Il nuovo gestore del Circolino di San Fermo Cesare Cavallaro

Il nuovo gestore del Circolino di San Fermo Cesare Cavallaro

Il racconto di questa tradizione familiare è un aspetto importante per il locale, e sarà affidato a una serie di fotografie in bianco e nero che saranno appese al più presto alle rinnovate pareti dei Ronchi, tra Sofia Loren e Totò.
«Qui a Varese ho un cugino – racconta Cesare – è stato lui a comunicarmi dell’opportunità di questo circolo-ristorante in cerca di una nuova gestione».

Così per il Circolo i Ronchi inizia una nuova avventura, sperando che sia la volta buona. Negli ultimi dieci anni infatti si sono avvicendate almeno cinque gestioni diverse per il Circolo. Ciascuna con una sua caratteristica: dal ristorante alla locanda con edicola, il bar più giovane, la pizzeria. Ma ogni volta qualcosa non ha funzionato.
Il locale è ampio, con forno a legna, cucina, tutto ristrutturato da poco e già arredato per un’ottantina di coperti su due sale, oltre al cortile esterno, attrezzato con tavolini e ombrelloni. Ma prima di riaprire Cavallaro ha rimodernato tutto: via il colore rosso dalle pareti e dal soffitto per un più accogliente bianco avorio, con delle decorazioni in bronzo. Anche la porta d’ingresso in ferro battuto e le finestre sono tornate bianche, mentre il forno a legna continua ad essere il cuore del locale. «Le cose sembrano girare nel verso giusto», racconta Cavallaro che in questi giorni sta facendo colloqui per assumere un cameriere. «Resteremo aperti tutta l’estate, anche ad agosto, e in autunno cominceremo ad organizzare qualche evento. Magari con della musica, o delle dimostrazioni gratuite su come preparare un’ottima pizza».