Doppio stupro in treno e alla stazione, chieste condanne a 8 e 9 anni per i due imputati

L'accusa convinta della colpevolezza di Anthony Gregory Fusi Mantegazza e Hamza Elayar. Il processo resta difficile: il nodo dei riconoscimenti in aula e il giallo dell'account del 23enne italiano localizzato a Tradate al momento della violenza

VARESE – Otto anni e un mese e 9 anni e 2 mesi di reclusione. Sono le pene chieste dal pm di Varese Lorenzo Dalla Palma per Anthony Gregory Fusi Mantegazza e Hamza Elayar per la duplice violenza sessuale avvenuta sul treno regionale Varese-Milano e in stazione a Venegono Inferiore, la sera del 3 dicembre 2021.

Si tratta di un processo non facile e con alcuni punti ancora da chiarire, come dimostrato dall’ultimo passaggio in aula, in particolare in materia di riconoscimento dei presunti stupratori. Il pubblico ministero ha ricordato come la vittima del primo episodio di violenza avesse riconosciuto entrambi gli aggressori negli stessi imputati attraverso le fotografie sottopostele dalle forze dell’ordine quella sera maledetta. Il fatto che poi non abbia ripetuto il riconoscimento in udienza, secondo il dottor Dalla Palma, è dovuto a una rimozione inconscia indotta dal percorso psicologico affrontato dalla vittima per superare l’orrore della violenza subita.

L’accusa dunque va avanti, convinta della colpevolezza di entrambi gli imputati di cui ha chiesto la condanna. La difesa del 23enne Fusi Mantegazza punta su un ulteriore prova a suo discarico: l’account Google dell’accusato è stato localizzato a Tradate, in un locale, al momento dello stupro contestato. Anche qui la Procura tira dritto: quell’account era associato a cinque dispositivi, quindi la geolocalizzazione emersa non proverebbe l’assenza del giovane dalla scena dello stupro.