Effetto Renzi a Gallarate

Se domenica si fosse votato per le amministrative, il centrosinistra si sarebbe presentato al ballottaggio con 22 punti di vantaggio su Forza Italia. Andrà così anche nel 2016? I primi a non crederci sono gli stessi esponenti del Pd, che domenica ha ottenuto il 39,6%. In numeri assoluti 9mila preferenze, mille in più di quelle prese nel 2011 al primo turno dall’intera coalizione che sostiene la giunta.

«Non ci facciamo illusioni, è innegabile che su questo risultato ha influito l’effetto Renzi», ammette il segretario democratico . L’allora sindaco di Firenze venne invitato a sostenere la corsa di . Chissà se tornerà anche nel 2016 e soprattutto chissà se il primo cittadino si ricandiderà.

«Noi di lui siamo contenti: la scelta dipenderà da lui, non da noi», spiega il responsabile del Pd. Eppure il sindaco ha sempre glissato sul tema, lasciando intendere che tra un paio d’anni potrebbe anche decidere di appendere la politica al chiodo. In quel caso, il centrosinistra avrebbe tre nomi sui quali puntare, tutti democratici. Il primo è quello di , già vicesindaco di Guenzani e oggi deputato. Il secondo è quello di , che da segretario fu artefice della vittoria e oggi si sta “facendo le ossa” in comune occupandosi di Urbanistica. Il terzo è quello di , oggi assessore ai Servizi sociali.

Anche dall’altra parte della “barricata” si guarda al 40% del Pd come risultato dell’effetto Renzi. Ovviamente, per ragioni diverse: non sarà certo il premier il candidato sindaco del centrosinistra nel 2016. Ma chi sarà quello del centrodestra?

Se c’è un messaggio che gli elettori hanno mandato alle forze conservatrici è che, se corrono divise, sono destinate a perdere. «Dobbiamo fare tutti un bagno di umiltà, discutiamo di idee e progetti per il futuro», l’invito di , portavoce di Forza Italia.

«È ancora troppo presto per parlare di alleanze», ribatte il capogruppo leghista, che fa notare come anche l’astensionismo abbia punito i moderati. Ora: tra due anni si voterà anche a Varese e Busto Arsizio e quindi su un eventuale accordo FI-Lega Nord diranno la loro le segreterie provinciali. Dovesse andare in porto, uno dei nomi che potrebbe garantire la sintesi è quello di , ex An ed ex Pdl, oggi consigliere regionale per la lista “Maroni presidente”.

Se invece azzurri e padani dovessero separarsi, per Forza Italia potrebbe tornare in auge il nome di : anche se passato all’Ncd, i bene informati dicono che l’ex sindaco abbia riallacciato un rapporto con il mullah forzista . E chissà che nel 2016 non possa ripresentarsi la coppia che vinse nel 2001 e stravinse cinque anni più tardi. Su tutto, poi, c’è un ulteriore incognita: domenica quasi 3.700 gallaratesi hanno scelto il M5S. Lo faranno anche alle amministrative?

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