Frontalieri, i sindacati chiedono “tempi certi sull’entrata in vigore dell’accordo Italia-Svizzera”

Tra le questioni in sospeso anche la cessazione dell'accordo amichevole sul telelavoro lo scorso 31 gennaio

VARESE – Il Consiglio sindacale interregionale di Piemonte, Lombardia e Canton Ticino chiede “tempi certi” sull’entrata in vigore del nuovo accordo sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri tra l’Italia e la Svizzera. E’ quanto si legge in una nota in cui viene indicato che “un chiarimento” sui tempi dell’entrata in vigore dell’accordo. Un chiarimento “necessario”, spiegano le organizzazioni dei lavoratori, e “utile a comprendere i beneficiari della clausola di salvaguardia, ossia il regime transitorio per il passaggio da nuovo a vecchio sistema fiscale”.

I sindacati auspicano inoltre l”approvazione da parte delle forze politiche degli emendamenti in termini di regime transitorio e di estensione del beneficio della franchigia anche ai frontalieri con rientro settimanale”.

Tra le questioni in sospeso anche la cessazione dell’accordo amichevole sul telelavoro lo scorso 31 gennaio, che “ha determinato grave disagio per lavoratori ed imprese” e il nodo dell’assegno unico “tanto per i frontalieri italiani in uscita che per quelli con residenza estera”. Da qui la richiesta dei sindacati italo-svizzeri di un’audizione dal parte della commissione tecnica.