I passeggeri rimangono a terra. E i tassisti non li vogliono caricare

Cancellato il volo per Parigi, i turisti non hanno trovato nessun operatore che li trasportasse a Solbiate Olona: «Troppo vicino»

Venerdì 1 settembre, volo Vueling per Parigi delle ore 21 cancellato.

Riprogrammato il giorno successivo e decollato in ritardo di circa due ore rispetto all’orario prefissato delle 11.15. Ma se non bastasse, l’altra sera, ci si sono messi pure i tassisti a fare la loro parte rifiutandosi di caricare i passeggeri rimasti a terra, ai quali la compagnia aerea aveva garantito il pernottamento a “Le Robinie” di Solbiate Olona. Una corsa troppo corta per gli autisti delle auto bianche in servizio a Malpensa da mezzanotte in poi di venerdì 1 settembre. Nessuna o troppo poca convenienza per loro chiamati, invece, a garantire un servizio pubblico.

«Saranno passati almeno 20 taxi, ma nessuno ha voluto portarci a Le Robinie», racconta una passeggera belga.

«È troppo vicino, ci dicevano. Anche quando eravamo già a bordo, una volta saputa la destinazione, ci hanno fatto scendere».

Pioveva, l’altra sera. Saltare su un taxi con il proprio trolley e andare è rimasta un’immagine soltanto da film per i passeggeri di Malpensa.

Erano circa 180 i passeggeri che l’altro ieri sera sarebbero dovuti decollare alla volta di Parigi Orly con il volo Vueling delle 21. Dopo circa due ore erano ancora in aerostazione, al terminal 1 di Malpensa in attesa di sapere cosa sarebbe successo. Si partirà o non si partirà? Si tratta solo di un ritardo o il volo è stato cancellato? La risposta è arrivata da casa, da un amico di una coppia in trepidante attesa che, collegatosi al sito di Vueling, verso le 23, ha visto che il volo era stato cancellato. Nessuna news in tempo reale da parte della compagnia aerea o dell’aeroporto ai malcapitati presenti al T1.

Ancora un’altra ora di attesa, quindi la certezza che venerdì sera non si sarebbe arrivati a Parigi. I viaggiatori rimasti in stand-by hanno ricevuto da Vueling i voucher per poter mangiare e bere qualcosa e sono stati dirottati in albergo per trascorrere la notte e partire il giorno seguente. E qui è scattata l’odissea taxi.

«Andiamo solo a Milano», ha precisato qualcuno. Una giovane cinese ha provato a chiamare un taxi per telefono, ma la risposta è stata la stessa. Niente da fare. Chi aveva conoscenti in zona si è arrangiato in quel modo. Gli altri hanno utilizzato i pochi pulmini messi a disposizione dalla compagnia aerea. Resta il dato di fatto del mancato servizio da parte di numerose auto bianche che non hanno svolto il loro lavoro. A maggior ragione a Malpensa, scalo che ha sempre fatto gola a tutti i tassisti della regione, milanesi in primis, e dove, proprio per evitare questi spiacevoli disservizi (all’ordine del giorno in passato) è stato regolamentato l’accesso e la coda dei taxi garantendo una corsia preferenziale a quelli che tornano in aeroporto per caricare dopo aver percorso pochi chilometri portando clienti in destinazioni vicine.

L’altra sera, però, il vizietto si è ripresentato sulle banchine degli arrivi del Terminal 1.