«Non mi dilungherò sulla figura di Andrea. Tutti voi gli avete voluto bene e lo conoscevate. Chi più chi meno». Lo sguardo di Franco Paltani ieri si è posato sui volti dei ragazzi del liceo Ferraris, sui docenti, sul viso del preside Giuseppe Carcano. Il Ferraris è stata e ancora è a tutti gli effetti la scuola di Andrea. Andrea Paltani, il Palta per tutti gli amici più cari che erano mille, forse anche qualcuno di più, morto a soli 18 anni nell’ottobre scorso in seguito a un drammatico incidente avvenuto a Barasso.
Ieri mattina è stata inaugurata la restaurata aula audio video del liceo. Restaurata grazie all’intervento dell’Associazione Andrea Paltani Onlus. Una sala intitolata ad Andrea. «L’Associazione Andrea Paltani e L’Associazione Andrea Paltani Vobis Onlus sono nate espressamente per ricordarlo e per consentirci di trasformare il lutto ed il trauma in un ricordo amorevole. Duraturo – ha detto Paltani – Abbiamo organizzato competizioni sportive per i giovani di Varese, sci, calcio, golf e, venerdì, un torneo di rugby. Centinaia i ragazzi coinvolti in questi mesi. Gli amici di sempre e anche quelli che lo avevano conosciuto meno o per nulla. I giovani sono il punto focale delle due associazioni».
Franco Paltani, che definire un capitano è riduttivo, è un uomo pragmatico e profondo. È un uomo che ha una sola parola: quel che dice fa. Da subito aveva detto di voler fare qualcosa con i ragazzi, con la scuola, in nome di Andrea. E così è stato. «Dopo la consegna di nuovi tavoli per le sale insegnanti, il preside mi accennò all’opportunità di poter operare il rifacimento e, soprattutto, il mantenimento della Sala Video Conferenze del Liceo – ha spiegato ieri – Da oggi, quindi, l’Associazione si prenderà cura di questo importante spazio per gli studenti del Ferraris, il Liceo di Andrea. Sarà come per il giardiniere occuparsi di un’aiuola. Sarà come innaffiare un fiore a ricordo di Andrea. Opereremo due macro step di interventi il primo è già sotto i vostri occhi». Il primo intervento ha portato alla bonifica delle struttura muraria, all’eliminazione delle strutture obsolete e all’imbiancatura dello spazio. Il secondo passo riguarderà arredi, tendaggi e pavimentazione. «Una targa esterna dedica la sala ad Andrea ed una scultura caratterizzerà la sala e trasmetterà ai giovani che la frequenteranno il ricordo di nostro figlio – ha detto Paltani – Opera di Andrea Albanese, noto artista varesino, commissionata da noi anche e soprattutto in virtù del rapporto che Andrea manteneva con nostro figlio».
Un’opera che cela molti messaggi ed ha molti collegamenti con Andrea. «Innanzitutto vorrei l’asimmetricità del posizionamento della scultura, voluta dall’artista per evidenziare la non convenzionalità di Andrea – ha spiegato Paltani – La sua diversità rispetto alle banali omologazioni. Le date quasi “nascoste” che evidenziano l’intensità e la brevità della vita di Andrea. Siamo in un contesto dove la parola regna sovrana, quindi alcune lettere inserite apparentemente in modo casuale, lo evidenzia. Ma si celano alcuni segreti. Amore, iniziali, firma dell’artista.Un’opera che spero vi rappresenti Andrea per moltissimi anni. Un’opera della quale sono molto soddisfatto. E vi ringrazio per essere qui oggi».
Guardando i volti dei ragazzi, gli occhi lucidi, le labbra incurvate perse dietro chissà quale ricordo felice condiviso con lui, fanno pensare che questo ragazzo fantastico, questa famiglia straordinaria, per un attimo siano riusciti a sconfiggere con l’amore persino la morte.