Il “Treno Pd” si ferma a Busto: oggi pomeriggio l’ex premier fa tappa in città nel suo “tour d’ascolto” dei territori.
Il treno, in arrivo da Lambrate, è atteso alla stazione Fs di piazza Volontari della Libertà per le 16,15 in punto. Oltre agli esponenti del Pd, in primis il segretario provinciale Samuele Astuti e il neo-segretario cittadino , ad accogliere l’ex presidente del Consiglio ci sarà anche il sindaco , per cortesia istituzionale. «Gli dirò che fa bene a fermarsi a Busto, perché un altro prima di lui aveva snobbato Busto preferendole Varese» la battuta del sindaco che richiama alla leggenda secondo cui il Duce, accolto freddamente all’inaugurazione della stazione di Busto nel 1924, si vendicò stabilendo a Varese il capoluogo di Provincia.
Alle 16,30 Renzi è atteso ai Molini Marzoli, dove visiterà idealab, il laboratorio tecnologico realizzato da Ite Tosi e Isis Ponti, finanziato con un bando del governo Renzi. «Un’eccellenza del territorio», come la definisce . Nelle sue ultime “puntate” in questo territorio, mancava proprio una visita a Busto: Renzi era stato due anni fa alla bustocchissima Carnaghi (ma a Villa Cortese) e lo scorso novembre alla Yamamay della famiglia Cimmino, bustocca di residenza. L’ultima visita di un segretario Pd risaliva invece alla campagna elettorale del 2013, quando fu ospitato al Museo del Tessile.
Orgoglioso Maurizio Artusa: «Con la scelta di questa tappa il Pd nazionale vuole dimostrare attenzione ad una delle principali città lombarde, non solo sesta per numero di abitanti, ma anche per apporto di produzione e lavoro al Paese.
È il segno del cambio di passo che abbiamo iniziato a mettere in campo in città con un lavoro di squadra sia a livello locale che con i nostri rappresentati provinciali e regionali». In attesa di sapere se l’arrivo di Renzi porterà qualche contestatore in stazione, di certo per ora i suoi avversari si affidano alla goliardia.
«Bustocchi toccate ferro – l’avvertimento del consigliere regionale, bustocco doc, – la visita di Mussolini non portò bene alla nostra città, che si vide scippare il titolo di Provincia.
Ormai per le Province abbiamo poco da temere, il suo Governo (di Renzi, ndr) le ha già definitivamente svuotate di competenze senza alcun accertato risparmio, chissà quali sorprese ci riserverà la sosta di Renzi che, notoriamente, non gode fama di essere portatore di buon auspicio».