18 Dic 2016
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Surfer Joe chiude il fine settimana del Twiggy Cafè. Nel locale di via De Cristoforis, 5, dalle 21.30 con ingresso libero, arriva uno dei personaggi chiave nella surf music moderna.Un tuffo al di là dell’oceano e indietro nel tempo coi ritmi che riportano alle assolate spiagge californiane degli anni 60, dove il genere strumentale è sbocciato coi suoi strumenti base: basso, chitarra e batteria.
Tante le “rifioriture” che hanno caratterizzato la surf music, fino ai giorni nostri. E la band di Lorenzo “Surfer Joe” Valdambrini riuscirà ancora una volta a far rivivere quelle meravigliose emozioni.
L’artista livornese nato come cantante, poi batterista e chitarrista, farà tappa a Varese col suo tour che proseguirà tra Italia, Europa, Stati Uniti e Giappone. Lorenzo, presente in tutte le più importanti manifestazioni del genere in giro per il mondo come artista o organizzatore, ha accumulato un’esperienza di migliaia di concerti. A partire da quando, nel 1997, fondò i Pipelines, band livornese con la quale si esibì per i successivi dieci anni in oltre mille live, portando in giro la musica dei Beach Boys e il sound made in California dei sixties. Nel 2002 ha iniziato l’avventura della Surfer Joe con la creazione di un sito web, divenuto ben presto punto di riferimento per le band italiane del genere.
Nei sette anni vissuti ai Caraibi, Valdambrini ha dato vita agli Wadadli Riders, prima di tornare a Livorno nel 2011.
La nascita del progetto Surfer Joe & Hiss Boss Combo ha ulteriormente formato l’artista permettendogli anche di girare Europa e Stati Uniti in tournée, con il fratello Luca – già con lui in esperienze precedenti – in formazione, quindi ha intrapreso altri percorsi, continuando a suonare in giro e sfornare dischi; “Senor Surf” del 2013, ad esempio, è stato incluso per due anni consecutivi nella lista dei migliori 100 album di surf revival.
Al Twiggy porterà il suo riverbero, ritmi elevati e grande energia, in uno show che torna alle origini del genere, ma ne dimostra l’evoluzione e la varietà, passando dal sound aggressivo di Dick Dale ad atmosfere più lounge oprogressive, sempre con un occhio di riguardo verso la melodia e la qualità degli arrangiamenti.
