Imparare a vivere spingendo sui pedali

Da Giorgio Spreafico un libro per ragazzi che mette al centro la passione per la bicicletta. «Continuo a credere che il ciclismo sia educativo e ho scelto uno dei suoi simboli: il Ghisallo»

Un libro per ragazzi che ha al centro la passione per la bicicletta: questo è “La bici di Coppi e la sfida del Ghisallo”, ultima fatica di Giorgio Spreafico. Edito da Teka Edizioni, nella collana “Sulle orme dell’abate”, e arricchito dalle belle illustrazioni di Danilo Loizedda e Alessia Buffolo, il racconto di Giorgio Spreafico narra la rivalità tra Bruno e Nino, due giovanissimi, che risolvono il loro antagonismo con una sfida “epocale” in bici, sulla salita del Ghisallo.

«L’idea del libro è nata contemporaneamente a me ed a Mariangela Tentori, la responsabile di Teka edizioni.– ci dice Giorgio Spreafico – Anche lei avrebbe voluto un libro, che avesse al suo centro la passione per la bicicletta. Mi ha dato carta bianca e così è nato questo racconto. Dopo aver scritto “L’ultima bolla” con mio fratello Antonio, ho scoperto la bellezza di raccontare delle storie. I miei precedenti libri, soprattutto quelli sulla montagna ed i suoi protagonisti, erano sì delle storie, ma si riferivano ad avvenimenti reali. Dare fondo all’invenzione e trasformarla in una narrazione è invece una boccata d’ossigeno, di cui avevo bisogno e che mi dà molta gratificazione».

Come si diceva, i due protagonisti del racconto di Spreafico, risolvono la loro rivalità a colpi di pedali sulle curve storiche del Ghisallo. Ed il fatto che uno sport come il ciclismo domini queste pagine non è un caso. «Anch’io – ci dice ancora Spreafico – ho un profondo legame con questo attrezzo di tortura. Fin da giovanissimo sono andato in bicicletta ed ancora oggi continuo a pedalare. In generale, poi, il ciclismo è stato uno sport che ho amato profondamente. Ho sempre seguito le cronache televisive in bianco e nero del Giro d’Italia e del Tour de France; ricordo ancora le mitiche puntate del “Processo alla tappa” di Sergio Zavoli. Certo oggi, dopo i tanti casi di doping, c’è molta delusione, ma continuo a credere che sia uno sport educativo, non fosse per la fatica che comporta. Andare in bicicletta è per me da sempre una grande passione, credo sia lo sport che ti dia più libertà e che, tra le altre cose, ti permetta di godere i luoghi ed i paesaggi in modo unico. Per questo ho voluto scrivere una storia che ha la bicicletta come protagonista insieme ad un simbolo di questo sport come il Ghisallo».
A proposito di Ghisallo, uno degli aspetti distintivi di questo libro sono proprio i luoghi in cui è ambientato: «Lo scenario in cui Nino, Bruno e Camilla si muovono è quello che io stesso frequento con la mia bicicletta. Stiamo parlando della salita che da Lecco va alla funivia dei Piani d’Erna, l’alzaia dell’Adda, da Lecco a Imbersago, la già citata salita del Ghisallo, che faccio almeno due volte l’anno. Luoghi che la bicicletta ti consente di godere in tutta la loro bellezza».

E come in tutti i libri per ragazzi, dentro la storia ci sono anche spunti di riflessione: «La mia è una storia che ha protagonisti dei ragazzi ma anche degli adulti. Non mancano, dunque, dei contenuti che vogliono poter essere di aiuto per affrontare alcuni temi educativi importanti. Ci sono problematiche esplicite come il bullismo, il coraggio, la lealtà e, in piccolo, l’amore per la legalità, che sono certamente importanti da affrontare per ogni ragazzo. Ho cercato di dispensare qualche pillola valoriale dentro la trama narrativa e per un racconto rivolto ai ragazzi credo sia fondamentale. Il fatto che due nemici possano diventare amici, credo sia l’insegnamento più grande di questo mio racconto».

In quest’ottica s’inserisce la “missione” di questo libro; parte del ricavato delle vendite andrà infatti alla Casa Don Guanella di Lecco. «Anche questo è un risvolto importante – conclude Giorgio Spreafico – la comunità Casa Don Guanella si pone al servizio di ragazzi italiani e stranieri, che non possono contare su una famiglia. E proprio il ciclismo ed i suoi valori come il sacrificio, la fatica, la costanza, lo spirito di gruppo ed il rispetto, hanno assunto nel tempo un ruolo importante nell’attività formativa della Casa».