Incidente in A8 e code per entrare a Varese: la settimana in auto inizia col solito incubo

Scontro di prima mattina tra Busto e Castellanza con conseguenze per la viabilità in ingresso e lungo il tratto interessato. Chi doveva raggiungere il centro città poi ha dovuto fare i conti col consueto ingorgo sulla famigerata bretella per i cantieri di largo Flaiano. Insomma un lunedì come tanti, tra ingorghi e imprecazioni, poco natalizie ma certamente comprensibili

VARESE – Pronti, via: la settimana si apre con l’ennesimo incidente sull’Autolaghi. Intorno alle 6.30 di questa mattina si è verificata una collisione tra due veicoli tra gli svincoli di Busto Arsizio e Castellanza. Due le persone coinvolte senza che abbiano riportato, fortunatamente, gravi conseguenze fisiche. Sul posto sono giunte le ambulanze insieme alla Polizia stradale e i Vigili del fuoco.

La circolazione, già in intensificazione a quell’ora, ha subito come di consueto pesanti ripercussioni. Si sono formate da subito code in entrata a Busto in direzione Milano e, nel tratto interessato dal sinistro, traffico rallentato per curiosi.

In ingresso a Varese, oltretutto, questo lunedì mattina post-Ponte è stato nuovamente caratterizzato dai perenni ingorghi che affliggono gli automobilisti costretti a percorrere l’ormai famigerata bretella che conduce dalla A8 al centro città. Un tratto di meno di 5 chilometri funestato da cronici rallentamenti in parte causati dal cantiere di largo Flaiano per la realizzazione dell’annunciata salvifica rotonda.

Una lunga fila di auto da cui molti decidono di sottrarsi con comprensibili quanto deprecabili e vietatissime inversioni a U per raggiungere l’alternativa via Gasparotto, nella speranza di viaggiare con una media più accettabile verso il cuore di Varese.

Insomma per la viabilità di queste parti una mattinata come tante, troppe, un lunedì come sempre, in cui, in barba allo spirito natalizio, tra i dannati delle quattro ruote si sono sprecate imprecazioni ed espressioni blasfeme. Per loro da lassù ci sarà ampia indulgenza, c’è da crederci.