La GMG raccontata dai varesini

Don Usuelli e i 177 varesini hanno concluso l’avventura di due giorni in Piazza della Misericordia di Cracovia vivendo un’esperienza indimenticabile

Pronti a tornare non per il divano, ma con gli scarponcini ai piedi.
Si è appena conclusa l’avventura della Gmg per i 177 varesini del decanato di Varese che, negli ultimi due giorni, hanno vissuto i momenti più intensi e colorati di questa vicenda. Il pontefice ha lanciato messaggi importanti: da «Noi non vogliamo vincere l’odio con più odio, vincere la violenza con più violenza, vincere il terrore con più terrore» a «Non fermatevi alla superficie delle cose. Installate bene la connessione più stabile, quella di un cuore che vede e trasmette il bene senza stancarsi».
«Papa Francesco – -dice Beatrice Guerzoni – ci ha parlato di speranza, ci ha ricordato che siamo giovani, che abbiamo una vita davanti ancora tutta da realizzare all’insegna dell’amare e dell’essere amati.

E in coda ha svelato la location della prossima GMG, quella del 2019: Panama».
La voglia di esserci, sull’onda dei giorni appena trascorsi, è fortissima.
«Date le emozioni che abbiamo provato e che ci porteremo nel cuore per chissà quanto tempo, quali tra le altre la fraternità, la gratitudine e la misericordia, abbiamo già deciso di cominciare a risparmiare per il prossimo viaggio».
Ora al milione e 600mila giovani, presenti al Campus di Cracovia 2016,

non resta che mettersi in cammino, seguendo l’invito di Bergoglio a scuotersi dal «torpore e dal divano» per andare per le strade «meglio ancora con gli scarponcini calzati», a incontrare Dio nell’affamato, nell’assetato, nel nudo, nel malato, nell’amico che è finito male, nel detenuto, nel profugo, nel migrante.
Con le loro scarpe potranno anche lasciare un’impronta nella storia, per difendere dignità e libertà che altri vorrebbero costringere in spazi limitati e ristretti.
«Varese c’è!!! – diceva sabato, guardandosi attorno con gli occhi pieni di entusiasmo, don Marco Usuelli, che accompagna il gruppo insieme ai “colleghi” sacerdoti della città – I nostri 177 giovani sono in mezzo ai quasi 2 milioni di giovani di tutto il mondo, nel grande parco della Misericordia di Cracovia».
Per raggiungere il luogo hanno dormito all’aperto «ci sono volute 2 ore di cammino, avendo prima salutato le famiglie di Lapanow che ci hanno ospitato con grande generosità e semplicità per questa settimana».
Poi i momenti della grande veglia di preghiera con Papa Francesco «ci ha incitati a non essere giovani divano, ma giovani che lasciano un impronta visibile nella loro vita, nel nome di Gesù. Dopo tantissime altre parole di speranza, forza, incoraggiamento ci ha salutati con un: “che il Signore benedica i vostri sogni”».
Venerdì, infatti, Bergoglio ha chiesto loro: “Voi giovani, siete capaci di sognare?”
«Le sue parole il Santo Padre – ricorda Beatrice – Ci ha invitato a vivere appieno la nostra vita, a non sprecare il tempo. Non dobbiamo perdere la speranza, la fede! Con queste parole siamo andati a riposarci, dopo la catechesi e la Santa Messa con l’Arcivescovo Scola e tutta l’Arcidiocesi di Milano».
Erano i momenti precedenti al grande raduno di Cracovia con i giovani di tutto il mondo per partecipare alla Via Crucis con Papa Francesco al parco di Blonia.
«Le emozioni sono sempre tante e intense: nessuna delle parole che ascoltiamo e che usiamo per la preghiera è scontata o data al caso. Le nostre orecchie e il nostro cuore sono sempre aperti a sentire ed apprendere, i nostri animi ad accogliere ogni esperienza con gioia e speranza».
Un’esperienza che, una volta provata, si comprende meglio e si raccomanda.
«La GMG è un qualcosa di indimenticabile. E mentre giunge al termine, cominciamo a consigliarvi vivamente di partecipare alla prossima. Anche se la stanchezza e a volte il troppo traffico di gente ci possono scoraggiare, le parole del pontefice ci rimangono in testa e vogliamo trasmetterle anche a chi ci legge: “L’importante non è non cadere, ma non rimanere
caduto”».