Laveno, chiuso negozio di parrucchiere: era un centro di spaccio

Il proprietario del negozio, accortosi tramite smartphone dei controlli, si è reso irreperibile.

L’attività di un parrucchiere di Laveno Mombello era stata attenzionata da tempo dai carabinieri della locale Stazione a seguito di un sequestro di sostanza stupefacente avvenuto il 12 gennaio scorso a carico di ignoti e di alcune segnalazioni. Individuato l’obiettivo, i militari, attraverso specifici servizi di osservazione e la verifica dei movimenti sospetti di giovani conosciuti quali assuntori di sostanze stupefacenti, che giungevano in orari diversi della giornata presso il negozio, hanno identificato alcuni di questi. Ciò ha permesso di acquisire ulteriori conferme sull’attività di spaccio di sostanze stupefacenti proprio presso il negozio in questione che fungeva da base per attività parallele illecite.

L’attività d’indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Varese che, acquisiti sufficienti elementi probatori, ha emesso un Decreto di perquisizione personale locale, eseguito dai carabinieri il 5 aprile scorso. Nel primo pomeriggio i militari di Laveno Mombello, coadiuvati dai colleghi della Stazione di Cuvio, da una unità cinofila del Nucleo Carabinieri di Casatenovo (LC) e, per gli aspetti amministrativi legati all’attività commerciale, da personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Varese, sono giunti presso il negozio dove hanno trovato solo un dipendente poiché il titolare dell’attività, in quel momento essente, si è reso irreperibile dopo essersi accorto dei controlli anti droga in atto da un impianto di videosorveglianza interna visualizzabile dal proprio smartphone.

Uno dei presunti clienti, un giovane italiano spesso osservato presente nel negozio anche nei giorni precedenti senza un apparente titolo, è stato fermato e trovato in possesso di 14 grammi di hashish oltre a molto denaro contante in banconote di vario taglio. Ultimata la prima perquisizione locale, l’attenzione dei militari si è poi rivolta presso un’abitazione di Caravate ove il barbiere domiciliava di fatto e all’interno della quale, anche grazie al fiuto dell’unità cinofila, sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 100 grammi di sostanze stupefacenti tra marijuana,

hashish e cocaina, un bilancino di precisione, denaro in contante, nonché 16 pastiglie di codeina, un oppiaceo utilizzato in farmacologia per l’analgesia, nel caso di specie impiegato per “tagliare” la cocaina. L’esercente, che risulta indagato per cessione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, si è reso irreperibile, e la sua posizione finale è naturalmente all’esame dell’A.G. varesina, cui i carabinieri di Laveno Mombello hanno inoltrato gli esiti di tutta l’attività investigativa condotta.

Nel contesto dell’operazione, a seguito degli specifici accertamenti svolti dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Varese, il titolare dell’attività commerciale è stato inoltre ritenuto responsabile di vari illeciti penali e amministrativi in materia di legislazione sociale e tutela della salute e sicurezza sul lavoro, circostanza che ha determinato l’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività per gravi violazioni in materia di sicurezza.