Le nuove regole della democrazia che non esiste più

Siamo sicuri che la nostra democrazia si appoggi su decisioni in ambito parlamentare-bicamerale? A me non pare. Re Giorgio I, ha stravolto le regole con Monti. Re Giorgio II ha stravolto per la seconda volta la Carta Costituzionale e la democrazia, con Letta. Ora si sono presi accordi di “bottega” ignorando il Parlamento, dando l’incarico per un nuovo Governo al parolaio Renzi. Io come cittadino non mi sento per nulla rappresentato da Renzi, il quale è stato votato dai tesserati del Pd e loro simpatizzanti. Quindi, ancora per l’ennesima volta (la terza), i cittadini che appartengono ad un “credo” diverso, sono stati esclusi. In una democrazia che si rispetti, tutto questo non è ammissibile. Per cui Napolitano dovrebbe abdicare per un successore che, perlomeno, capisca che gli italiani “pagano” laute “prebende” a mille parlamentari e gli stessi hanno (dovrebbero) l’obbligo di legiferare per la collettività e Paese.

Cairate

Napolitano sarebbe volentieri a svernare a Napoli da un anno. I partiti lo richiamarono perché incapaci d’eleggerne il successore. Tornare a votare era (è) il meglio. Non però con questa legge che sta facendo danni da quasi un decennio. Bisognava cambiarla subito dopo l’insediamento di Letta, che fallì l’obiettivo (lo fallirono i partiti che sostenevano il premier, e gli oppositori che non si vollero accordare per una riforma delle regole). Ora ci si proverà. Renzi chiacchiera molto, basterebbe che facesse un decimo di ciò che dice.

Magari è possibile. E comunque, qual era (qual è) l’alternativa? Non la rappresentano di sicuro quelli che criticano tutti senza voler confrontarsi con nessuno.

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