L’integrazione tra i banchi. Per crescere i nuovi italiani

Alla Scuola Parini si insegna la lingua italiana ai bambini stranieri

Alla Scuola Parini di Varese si insegna la lingua italiana ai bambini stranieri giunti per la prima volta nel nostro Paese. L’istituto di via Nino Bixio ospita infatti il Centro di prima alfabetizzazione dedicato ai bambini che si trovano ad affrontare il mondo della scuola senza conoscere la nostra lingua, con l’obiettivo di insegnare le basi dell’italiano proprio per accompagnare l’inserimento scolastico degli alunni neo arrivati in Italia (NAI).

Il centro è dedicato ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Normalmente gli studenti frequentano il centro per circa un paio di mesi, il tempo necessario per apprendere le basi della lingua italiana, per poi tornare nella scuola dove sono iscritti per proseguire il normale percorso scolastico. Ma non solo. I bambini vengono anche coinvolti in “gite” alla scoperta del territorio, in cui fanno visita alle istituzioni e ai luoghi principali della città per conoscerne ogni aspetto.

«Il progetto è un esempio di buone prassi realizzate con la collaborazione del comune di Varese – ha spiegato l’assessore ai Servizi educativi, Rossella Di Maggio, che ha lavorato attivamente all’istituzione del centro quando ancora non era assessore, ma da insegnante – Questa sinergia permette di mettere a disposizione gli spazi e due educatrici comunali, mentre l’UST fornisce un insegnante e la rete dei 5 istituti comprensivi della città delinea le linee organizzative».

Quello in corso è il settimo anno consecutivo di attività per il centro che, ad oggi, è frequentato da 23 alunni di scuola primaria, provenienti dai plessi degli Istituti scolastici Varese 1, Varese 2, Varese 3, Varese 4 e Varese 5, e da 14 alunni delle scuole secondarie di primo grado.

Di questi, quattro ragazzi provengono dalla scuola Anna Frank, cinque dalla Don Rimoldi, due dalla Pellico, due dalla Vidoletti e uno dalla Dante. Le nazionalità di provenienza sono le più svariate «e questo è positivo – ha spiegato la dirigente Mara Caenazzo della Scuola Anna Frank che è anche coordinatrice del progetto –,perché la lingua italiana diventa l’unico strumento comune di socializzazione tra i bambini».
A seguire ragazzi delle secondarie di I grado è una docente statale e frequentano il centro nelle giornate di lunedì, martedì, giovedì e venerdì, mentre il mercoledì rientrano nei loro plessi e nella loro classe.

Per quanto riguarda la scuola primaria, a seguire i bambini sono due educatrici comunali che stanno con loro dal lunedì al venerdì. «Ringrazio tutti per l’impegno profuso per questo progetto e la dirigente per la professionalità con cui sta coordinando il centro – ha concluso l’assessore – Siamo di fronte ad un lavoro di rete tra istituti e comune che consente ogni anno di realizzare un percorso formativo di alta qualità, perché l’alfabetizzazione rende possibili l’integrazione attraverso la conoscenza». L’esempio di Varese è stato inoltre seguito da altri comuni della provincia, «che ci hanno chiesto di esportarlo nelle loro scuole – ha detto Paola Benetti, responsabile dell’UST – È un progetto completo che integra l’alfabetizzazione con la scolarizzazione, rendendo l’integrazione dei bambini e dei ragazzi meno traumatica».