L’orrore ha deturpato la bellezza di Nizza

Ma non saranno i terroristi ad averla vinta. Il commento di Matteo Fontana il giorno dopo la strage nella città francese

Una distesa di morti pietosamente coperti e una scia di infradito e altre calzature estive perse dalla gente mentre cercava disperatamente di scappare e correre via dalla follia che solo un odio cieco può scatenare. È questa l’immagine di Nizza che da ore ho negli occhi e che non riesco a levarmi in nessun modo da davanti. La bellezza della Promenade des Anglais, simbolo di questa bellissima città della Costa Azzurra, sporcata dalla vigliaccheria di chi uccide a caso chi gli capita a tiro.

Amo molto Nizza e l’ho frequentata spesso anche da piccolo insieme con i miei genitori; proprio mia madre e mio padre si trovano in vacanza da quelle parti in questi giorni, ad Antibes. Stanno vivendo l’orrore insieme ai loro, ai nostri, amici francesi e io li raggiungerò domenica per qualche giorno di vacanza già programmata e che non saranno certo i terroristi a farmi modificare. Pensare che ieri sera avrei potuto trovarmi anch’io su la Promenade insieme agli altri italiani, se solo avessi programmato diversamente le vacanze, mi fa venire i brividi. Il mio ricordo della bellezza e della serenità che si respira insieme all’aria del mare sulla Promenade, è sporcato ora dalle immagini devastanti che da ore tutti i media del mondo trasmettono senza sosta. Oggi non è giorno di polemiche e nemmeno di analisi; è giorno di preghiera e di riflessione. L’orrore della morte ha deturpato la bellezza di Nizza, che non è solo la Promenade, ma anche le vie interne e place Massena, dove si va a mangiare qualcosa e a bere il caffè o a guardare le vetrine dei negozi del centro. Non diamogliela vinta al terrore; penso sia l’unica cosa che possiamo fare davvero tutti noi per onorare la memoria di chi ha perso la vita durante quella che doveva essere una tranquilla notte estiva in una delle più belle città del mondo. Non dimenticare e non dargliela vinta è l’impegno che dobbiamo assumerci oggi davanti ai morti e alle loro famiglie. Poi ci sarà tempo per tutte le valutazioni del caso a livello politico, sperando che siano un po’ più originali e sensate di talune che abbiamo ascoltato in queste prime ore. Ma qui ci fermiamo; niente polemiche oggi, solo misericordia e pietà per quella parte di noi che non c’è più.